di Giuliano Pennacchio
Maglia nera alla Campania per cassa integrazione e crisi economica. “Tutti i settori produttivi dell'economia regionale sono in difficoltà. E’ aumentato in modo considerevole il numero di giovani disoccupati e le lavoratrici e i lavoratori in cig e in mobilità con gravi difficoltà di tenuta della coesione sociale.
Poco o nulla è stato fatto in questi mesi, nella fase più grave della crisi, per tentare di rispondere alle situazioni più acute”. Lo afferma Michele Gravano, segretario generale della Cgil Campania, in una nota che descrive la “mappa della crisi” della regione.
Le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate nei primi mesi del 2010 sono: 24.901985. Ore cassa integrazione straordinaria: 20.953.480. Dai dati dell'Inps regionale – sottolinea ancora la Cgil -, “sono in aumento le richieste di cassa integrazione straordinaria (cigs) per ristrutturazione ed è in calo l'accesso alla cassa integrazione ordinaria (cigo). “Questi due dati – osserva il numero uno della CGIL campana- rilevano sicuramente che molte aziende della regione hanno ormai terminato le 52 settimane di cigo e che la richiesta automatica alla cigs per ristrutturazione o per crisi, non e' altro che il preludio alla chiusura definitiva di settori industriali e la perdita di migliaia di posti lavoro”. Il tasso di disoccupazione in Campania sfiora ormai il 18%, di cui oltre il 23% è composto da disoccupazione giovanile e disoccupazione femminile.
I settori produttivi della regione dove la crisi morde di più
“Per la FIAT Pomigliano è prevista – prosegue il documento della Cgil della Campania – una settimana di lavoro a settembre per gli addetti alla linea della 159. Seguirà una lunga fermata generale per i previsti lavori di ristrutturazione dello stabilimento per la realizzazione del progetto Panda. Si prevede Cigs a zero ore fino alla fine dell’anno per i circa 5000 addetti Fiat di Pomigliano e oltre 6000 addetti delle aziende dell’indotto, fornitori diretti dello stabilimento Giambattista Vico di Pomigliano. Permane un atteggiamento discriminatorio della Fiat per le comandate, (mandare a lavorare i lavoratori in stabilimenti diversi da quello di appartenenza) per quei lavoratori contrari al referendum e soprattutto per attivisti e delegati sindacali. Ancora in alto mare il confronto per l'eventuale procedura di passaggio di tutti i lavoratori nella nuova società.
Per la FIAT di Pratola Serra, Avellino, che ha 1647 lavoratori in forza attualmente, più 271 dell'indotto della logistica, in cassa integrazione straordinaria dal 1 novembre del 2009. Si lavora 6 giorni al mese, la produzione è all'incirca di 180mila motori annui.
La crisi si estende al settore ferroviario; la Firema (manutenzione ferroviaria), risulta essere sotto amministrazione straordinaria e che ha richiesto la Cigs per i circa 500 addetti dello stabilimento di Caserta. Per Fincantieri, la storica azienda di costruzione di navi, la CGIL ricorda “che senza lo sblocco delle commesse pubbliche, come da impegni del governo e, soprattutto di nuove commesse private, entro dicembre tutti gli addetti (650 unità) del cantiere di Castellammare di Stabia saranno in Cigs". Già sono in Cig oltre 1000 addetti degli appalti. Prevista una manifestazione nazionale a Roma alla presidenza del consiglio il 1° ottobre.
Per Tirrenia, in vista dell’incontro del 6 settembre prossimo, “il governo dovrà assumersi le proprie responsabilità, dando una risposta ai lavoratori ed offrire una prospettiva per il futuro del Gruppo". Innanzitutto va garantita la proroga della convenzione tra Stato e Tirrenia, la continuità aziendale, l’occupazione e il reddito dei lavoratori. E’ evidente che, dopo il fallimento della gara, il Governo deve mettere in campo con efficacia e meno genericità, una proposta seria e credibile per accompagnare il processo di privatizzazione. “La Regione Campania, che ha brillato per totale silenzio in questi mesi, deve recuperare il ritardo e svolgere un ruolo positivo nella definizione della vertenza. Analogamente, per la Caremar, la compagnia pubblica del trasporto sul mare, la Regione Campania, deve chiedere al governo, la proroga della convenzione e, definire al più presto il bando di gara”, continua la CGIL della Campania.
Per Trenitalia la mancanza di risorse ha fatto saltare il contratto di servizio tra Regione e Trenitalia ed ha provocato la cancellazione di 32 collegamenti, con gravi ricadute sulle fasce sociali più deboli, sui pendolari e sugli studenti. Con l’annunciata abolizione del biglietto Unico Campania, l’aumento dei biglietti sarà del 22% per la tariffa base (per la corsa area metropolitana Napoli da 1,10 a 1,40 euro) fino ad aumenti del 53% per i viaggiatori che utilizzeranno 2 o 3 mezzi di trasporto. Intanto è già operante la soppressione delle agevolazioni tariffarie per studenti medi, universitari e forze dell’ordine.
Infine, Eutelia. Per i 120 addetti della sede di Napoli e 30 di Avellino è stata aperta la Cigs dalla fine di febbraio 2009 per il totale di 1083 dipendenti al livello Nazionale. Si attende la ripresa del confronto con la presidenza del consiglio insieme alle regioni. La sede di Napoli, che occupa 120 unità, di cui 88 in cigs, è stata chiusa il 28 dicembre 2009 senza alcun contatto con le organizzazioni sindacali.
Da dazebao.org
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