E' emerso nel corso degli accertamenti che hanno coinvolto alcuni collaboratori di Propaganda Fide in relazione a una casa dove abitò per un periodo Guido Bertolaso, il nome del presidente del Consiglio di Stato Pasquale De Lise ora al centro dell'inchiesta della procura di Perugia sugli appalti per i Grandi eventi.
Il magistrato, già alla guida del Tar del Lazio, è infatti uno dei consultori della Congregazione, insieme ad Angelo Balducci, e si sarebbe in qualche modo interessato alla vicenda dalla casa di Bertolaso. I pm Sergio Sottani e Alessia Tavernesi hanno quindi disposto accertamenti contabili e per De Lise è emerso un versamento di 250 mila euro sul suo conto corrente operato, secondo fonti bene informate, dall'avvocato Franco Gaetano Scoca, titolare di uno studio nella capitale.
Anche su questo aspetto gli accertamenti sono comunque ancora in corso per chiarire l'operazione. Al momento non sembra prevista una convocazione di De Lise da parte dei pm di Perugia. Nel 2003 Bertolaso soggiorno' per un periodo, per esigenze personali, in un seminario di Propaganda Fide. Struttura che dovette pero' presto lasciare essendo gli orari inconciliabili con le sue esigenze di lavoro. Fu quindi un collaboratore della congregazione, il professor Francesco Silvano a trovare al capo della protezione civile un appartamento in affitto in via Giulia.
LA REAZIONE DI DE LISE: "SONO INDIGNATO" 'Andrò io a chiarire ai magistrati di Perugia la mia posizione''. Nel ribadire che il versamento di 250mila euro sono ''il parziale provento di una compravendita immobiliare fatta per atto pubblico'', il presidente del Consiglio di Stato Pasquale De Lise preannuncia che si recherà ''appena possibile'' dagli inquirenti.
Dai microfoni di Radio Capital il neo presidente del Consiglio di Stato, 73 anni, già presidente del Tar del Lazio, aggiunge: ''Io ho venduto una casa al mare all'Argentario che avevo costruito io nel 1970, quando il signor Anemone forse non era ancora nato. Comunque io non l'ho mai conosciuto. Ho costruito questa casa, poi l'anno passato abbiamo deciso di cambiare. Ne abbiamo presa un'altra e ho venduto questa. Venduta alla figlia del professor Scoca''. ''Sono tranquillissimo. Ma - aggiunge De Lise - al tempo stesso indignato per questa campagna mediatica''.
Contattato poi dall'ANSA De Lise ha detto "più che stupito sono indignato. Prima di sbattere il mostro in prima pagina non vi era un dovere deontologico, prima ancora che giuridico, di informarsi su come stanno le cose?''. Il presidente del Consiglio di Stato sostiene che ''tutto risulta agli atti'' della vendita dell'immobile all'Argentario per un totale di ''circa un milione di euro'': ''c'è l'atto di un notaio, di fine giugno 2009, e ci sono una serie di assegni circolari'', in parte della figlia di Scoca e in parte del padre di lei, ''intervenuto anche lui nell'atto''.
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