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di Luca Spaccini L'energia, o meglio la sua produzione svincolandosi da prodotti fossili, è uno dei grandi temi che stanno catalizzando l'interesse di molti ambienti e ambientalisti. In questi ultimi tempi stanno diffondendosi i più svariati metodi per ottenere energia dal sole, dal vento, dall'acqua e dalle biomasse. Questa ultima possibilità si è affacciata alla mente di Tiziano Ziri, un giovane imprenditore dell'Amerino che ha deciso di sfruttare la possibilità di utilizzare lino, girasoli e colza, che devono essere comunque piantati dagli agricoltori locali per alternare le coltivazioni di frumento, in una minicentrale a combustione per produrre circa un megawatt di energia elettrica che poi l'Enel riacquisterà. Quello che non finirà in camera di combustione sarà indirizzato agli allevamenti zootecnici, quindi non ci dovrebbero essere scarti, a parte il risultante dalla combustione e i fumi emessi, che dovranno comunque essere monitorati. E' previsto che la centrale, lavorando a pieno regime – 8000 ore all'anno- brucerà 40 mila quintali di semi. Ad un primo esame di Legambiente,il progetto ha ottenuto anche l'approvazione degli ambientalisti, visto che lo stabilimento sorgerà dietro strutture agricole già esistenti e l'impatto visivo sarà molto ridotto, le aziende agricole che approvvigioneranno l'impianto non saranno distanti più di 70 chilometri,la rete distributiva dell'Enel passa a pochi metri dallo stabilimento stesso e non sarà necessario allestire nuovi tralicci. Per ora l'investimento della TZ System, così si chiama la società di Porchiano di Amelia, ammonta a tre milioni di euro, i lavori di costruzione sono iniziati e dovrebbero arrivare a compimento in un anno e mezzo. Al momento è prevista l'assunzione di cinque persone, oltre al lavoro creato dall'indotto, ma si prevede, se le cose funzioneranno, di aumentare la forza lavoro. In Umbria si tratterebbe del primo impianto di questo genere, e la Regione potrebbe contribuire con un finanziamento. Condividi