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La preferenza espressa esplicitamente dalla più diffusa rivista dei pensionati degli Usa nei confronti delle Marche quale uno dei cinque luoghi al mondo dove trascorrere “pezzi della propria vita” ha messo a nudo le debolezze strutturali della politica di promozione turistica dell’Umbria. Il successo marchigiano è esploso con lo stupendo spot interpretato da Dustin Hoffman mentre recita Leopardi in uno scenario da sogno. Una splendida intuizione promozionale e commerciale che ha fatto salire alle stelle le quotazioni delle Marche nel borsino del turismo mondiale. Complimenti! Ma all’Umbria cosa mancherebbe per emulare una regione “sorella” come le Marche? Il mare, ma solo quello, anche se non è poco. L’Umbria ha tutti gli elementi adeguati per un certo turismo di qualità, ed è inutile sottolinearlo ulteriormente, quello che manca è una politica promozionale unitaria forte e pervasiva, capace di costruire sinergie significative tra settore pubblico e settore privato, in una combinazione che esalti la regione e lo splendore delle sue città e dei suoi territori. Quello che è carente, ancora, è una cultura dell’accoglienza e servizi di qualità competitivi rivolti all’ospite e al turista. Sono da sviluppare ampiamente le potenzialità della filiera del turismo, cultura e ambiente a partire da una vera valorizzazione dei prodotti tipici locali, perché se messa a confronto con quello che è in grado di fare la vicina Toscana alimenta soltanto un sentimento di sconforto. Senza parlare della assoluta mancanza della promozione della storia, ricca, antica e nobile, della nostra terra che, fatte alcune eccezioni, è deprimente. Bisogna ripensare una vera politica del turismo per l’Umbria ora, o saremo condannati al deperimento di un settore strategico per l’economia regionale. Occorrerebbe, inoltre, costruire sinergie per la promozione congiunta dell’Italia Mediana, un territorio – che comprende Umbria, Toscana, Marche, Lazio, Roma – che non teme confronti in Europa e forse nel mondo. Intanto si può fare qualcosa, subito. Che effetto farebbe se Monica Bellucci pronunciasse al termine di uno spot: “L’Italia ha un cuore verde, l’Umbria”. L’attrice di Città di Castello, vera star del jet set, donna intelligente e capace di assumere posizioni pubbliche controcorrente, andrebbe nominata “ambasciatrice dell’Umbria”, non solo per pubblicizzare l’Umbria in televisione, sui grandi giornali e riviste nazionali, ma per promuovere la nostra regione a tutti i livelli. Questa è l’idea che Umbrialeft sottopone all’assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco e alla Presidente Catiuscia Marini, poi vedremo che cosa sceglieranno i pensionati statunitensi. La redazione di Umbrialeft Condividi