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PERUGIA - ''Il sostanziale allineamento del Pil umbro alla media italiana, nei difficili anni 2008 e 2009, e le previsioni per l'anno in corso e per il 2011, che vedono un segno positivo e, seppure di poco, superiore al dato medio nazionale, sono segnali di una debole ripresa, che vanno accolti e sostenuti''. E' quanto sostiene Luciano Ioni, presidente della Confcommercio dell'Umbria, commentando i dati del Rapporto dell'Ufficio Studi Confcommercio Imprese per l'Italia, concernenti le analisi e previsioni dei Pil nelle regioni italiane. Per Ioni ''occorre dare vita ad un sistema di interventi che, anche a livello locale, sostengano questa timida tendenza, a misure che aiutino le imprese in questa difficile fase di passaggio''. Secondo il Rapporto, si legge in una nota di Confcommercio ''cresce la ricchezza prodotta dalle regioni del Centro Italia, diminuisce quella prodotta dal Nord Ovest, mentre restano sostanzialmente stabili sia Mezzogiorno che Nord Est''. ''Il rafforzamento della quota di Pil provenienti dalla regioni del Centro'', sempre secondo il Rapporto, ''dipende dal peso preponderante del terziario di mercato, le cui performance aggregate sono superiori alla media. Un fenomeno che si verifica nei momenti difficili critici: tra il 2008 e il 2011, il Pil del Centro passa in quota sul dato nazionale dal 21,6% al 22,1%, oltre un punto in piu' rispetto al 1995''. Tra le regioni del Centro, l'Umbria mostra un andamento interessante. A fronte di un calo del Pil umbro negli anni 2008 e 2009 piu' sostenuto rispetto alla media delle regioni del Centro (2008: -1,7 contro un -1,0; 2009: -4,9 contro un -3,9), e nonostante le previsioni per l'anno in corso siano ancora sotto la media del Centro (0,8 e' il dato umbro; 1,0 quello del Centro; 0,7 la media nazionale), l'Umbria raggiunge le altre regioni dell'Italia centrale nel 2011, quando e' prevista una crescita del Pil dell'1,2%. Un dato superiore alla media nazionale che si ferma all'1%. Secondo il Rapporto Confcommercio, infatti, ''il 2011 dovrebbe confermare la maggiore vivacita' del Centro, trainato dalla maggiore presenza di terziario di mercato rispetto al resto dell'Italia''. Condividi