di Daniele Bovi
Dimenticate Stakanov o Sergej Scemuk, il 38enne minatore ucraino che, poche settimane fa, ha battuto il record di uno dei miti fondativi dell'epopea staliniana estraendo in una sola notte 170 tonnellate di carbone. Nei campi e nelle officine del Comune di Perugia i compagni dirigenti in effetti sgobbano parecchio e in alcuni casi, rigorosamente per motivi di servizio, non riescono a godere molti giorni di ferie.
Giorni di meritato riposo che poi, una volta in pensione, il Comune liquida con euri sonanti. Per la precisione, come annota meticolosamente in un comunicato Piero Martani, responsabile territoriale del Sulpm (uno dei sindacati dei dipendenti del Comune), 217.495 euro e 15 centesimi liquidati a 21 dirigenti dal 2001 ad oggi.
Il problema però, come annota sempre Martani, è che a parte quelle del tutto legittime e giustificate, ci sono “delle elargizioni che hanno il sapore di una ulteriore lauta 'buonuscita'. Cifre considerevoli liquidate sulla base di semplici dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con le rigorose certificazioni attestanti le esigenze di servizio assolutamente indifferibili che abbiano impedito al dirigente di andare in ferie e che la legge impone che siano acquisite agli atti nell’anno in cui si verifica la causa indifferibile”.
Secondo l'orientamento prevalente della giurisprudenza l'amministrazione “è obbligata – continua Martani - a pagare le ferie solo quando abbia impedito il godimento delle ferie maturate e richieste a tempo debito e non dopo anni. Non servono a nulla le dichiarazioni ex post”. Il centro della questione sta tutto qui. Andando infatti a scorrere l'elenco delle determine dirigenziali con cui vengono liquidate le ferie, nella maggior parte dei casi le “rigorose certificazioni”, che devono avere l'imprimatur dei superiori, non ci sono.
Così come va detto che spesso non si parla di bruscolini. In un caso ad esempio, per 90 giorni di ferie non goduti spalmati dal 2000 al 2003 un dirigente, andato in pensione proprio nel 2003, si è portato a casa 20.951 euro. Che sommati alla liquidazione (attualmente un dirigente collocato a riposo percepisce una cifra intorno ai 200 mila euro) garantiscono una vecchiaia dignitosa.
Per la cronaca, Scemuk per aver battuto il mito Stakanov ha avuto come ricompensa un giorno di permesso per godersi in tv la partita nel campionato locale della squadra di calcio della miniera e un'una tantum di 500 euro. Di seguito pubblichiamo l'elenco completo dei casi riscontrati. Da sinistra a destra le iniziali, il giorno di cessazione dal servizio, le motivazioni contenute nella determina, la data e il numero della determina, i giorni di ferie non goduti e gli euro liquidati.
L'ELENCO
F.A. 1/07/2001 - "che alla data di cessazione il suddetto doveva usufruire di 3 giorni di ferie anno 1999, 28 giorni di ferie 2000 e, relativamente all'anno in corso, di 14 giorni di ferie e 2 giorni di recupero festività soppresse non goduti per esigenze di servizio" – 13 set 2001 n172 - 3 del 1999, 28 del 2000, 14 del 2001, 2 festività soppresse del 2001 – 9780,15 euro
C.A. 1/12/2002 - "che alla data di cessazione lo stesso doveva ancora usufruire di 18 giorni di ferie relative all’anno 2002 non goduti per ragioni di servizio" – 30 dic 2002 n291 – 18 del 2002 – 3993,01 euro
R.A. 1/11/2002 - "che alla data di cessazione lo stesso doveva ancora usufruire di 15 giorni di ferie relative all’anno 2001 e 21 giorni relativi all’anno 2002 non goduti per ragioni di servizio" – 20 gen 2003 n16 – 15 del 2001, 21 del 2002 - 10432,68 euro
A.N. 30/12/2001 - "che il suddetto ha formalmente chiesto la liquidazione del compenso sostitutivo dei seguenti giorni di ferie relativi all’anno 2001 e 2000 non fruiti per motivi di servizio" – 22 gen 2003 n19 e 19 marzo 2003 n54 – 10.953,73 euro e 6.037,57 euro
K.A. 11/04/2003 - "che il suddetto ha formalmente chiesto la liquidazione del compenso sostitutivo relativo ai seguenti giorni di ferie non goduti per ragioni di servizio" – 4/6/2003 n123 – 6 del 2003, 1 festività soppressa del 2003, 1 del 2002 – 2.213,55 euro
L.A. 1/8/2003 - "che con nota prot. n. 135403 del 4.8.2003 il suddetto ha chiesto la corresponsione del compenso sostitutivo relativamente a 90 giorni di ferie non fruite alla data di collocamento a riposo per esigenze di lavoro" – 11 ago 2003 n172 - 18 del 2000, 28 del 2001, 28 del 2002, 16 del 2003 – 20.951, 02 euro
B.R. 19/6/2003 - "che il contratto di risoluzione ha previsto, tra l’altro, la liquidazione all’interessato, da effettuare con apposito successivo atto, di 14 giorni di ferie e 2 giorni di recupero festività soppresse relative all’anno 2003 non godute per esigenze di servizio ai sensi dell’art. 17, comma 13, CCNL 10.4.1996 – area dirigenza" – 20 ago 2003 n182 – 14 del 2003, 2 festività soppresse del 2003 – 4.252, 08 euro
A.F. 1/7/2004 - "che il Segretario Generale Dr. Riccardo Tenerini ha confermato, con nota del 17.09.2004, l’impossibilita di fruizione dei giorni di congedo ordinario maturati pari a 14gg relativi all’anno 2004" – 27 set 2004 n183 – 14 giorni del 2004 – 4.352,17 euro
T.M. 30/4/2005 - "che l’Ing. Mario Tongiani con nota prot. n. 70762 del 27.04.2005 ha richiesto la liquidazione dei giorni di congedo ordinario maturati, pari a 25 gg. riferiti all’anno 2004 e 9 gg riferiti all’anno 2005, non usufruiti per motivi di servizio" – 13 feb 2006 n29 – 25 del 2004 e 9 del 2005 – 7938,48 euro
B.P. 1/7/2007 - "che alla suddetta data il dipendente responsabile dell’U.O. Servizi Tecnologici ed Energetici, doveva ancora usufruire di 4 giorni di congedo ordinario relativi all’anno 2006, 14 giorni di congedo ordinario relativi al 2007 e 2 giorni di festività soppresse relative al 2007 non goduti per motivi di servizio" – 27 lug 2007 n156 - 4 del 2006, 14 del 2007, 2 festività soppresse del 2007 – 1.111,90 euro
V.G. 18/5/2007 - "che alla suddetta data il dipendente doveva ancora usufruire di 6 giorni di congedo ordinario relativi all’anno 2006, 12 giorni di congedo ordinario relativi al 2007 e 1 giorni di Festività Soppresse relative al 2007 non goduti per motivi di salute, in quanto il dipendente non è rientrata in servizio dal mese di marzo 2007 fino al collocamento a riposo" – 9/10/2007 - 6 del 2006, 12 del 2007, 1 festività soppressa del 2007 – 1.911,97 euro
O.G. 1/12/2007 - "che alla suddetta data il dipendente doveva ancora usufruire di 26 giorni di congedo ordinario relativi all’anno 2006, 26 giorni di congedo ordinario relativi al 2007 e 3 giorni di Festività Soppresse relative al 2007 non goduti per motivi di salute, in quanto il dipendente non è rientrata in servizio dal mese di luglio 2007 fino al collocamento a riposo" – 4/12/2007 - 26 del 2006, 26 del 2007, 3 festività soppresse del 2007 – 14752,34 euro
T.R. 1/9/2008 - "che alla suddetta data il Dr. Riccado Tenerini, doveva ancora usufruire di 5 gg. di congedo ordinario relativi al 2007 e 22 gg. di congedo ordinario relativi al 2008 non goduti per motivi di servizio" – 21 ott 2008 n253 - 5 del 2007, 22 del 2008 – 10.648,54 euro
C.V.- 1/4/2008 - "che alla suddetta data il dipendente responsabile dell’U.O. Amministrazione Economica del Personale, doveva ancora usufruire di 24 gg di congedo ordinario relativi all’anno 2006, 28 gg di congedo ordinario relativi al 2007 e 7 gg di congedo ordinario relativi al 2008 non goduti per motivi di servizio" – 21 ott 2008 n254 - 24 del 2006, 28 del 2007, 7 del 2008 – 14618,40 euro
C.M.1/10/2008 - "che alla suddetta data il dipendente responsabile della Struttura Organizzativa Avvocatura, doveva ancora usufruire di 32 gg di congedo ordinario relativi all’anno 2007, 24 gg di congedo ordinario relativi al 2008 e 3 gg di Festività Soppresse relativi al 2008 non goduti per motivi di servizio" – 23 feb 2009 n67 - 32 del 2007, 24 del 2008, 3 festività soppresse del 2008
C.L.1/4/2008 - "che alla suddetta data il Direttore Generale doveva ancora usufruire di 13 gg di congedo ordinario relativi all’anno 2007, 7 gg di congedo ordinario relativi al 2008 e 1 gg di Festività Soppresse relativi al 2008 non goduti per motivi di servizio" – 14 apr 2009 n139 - 13 del 2007, 7 del 2008, 1 festività soppressa 2008 – 11096,76 euro
D.P.D. 31 lug 2009 - "con nota prot. n. 155014 del 24.8.2009 il suddetto ha chiesto, ai sensi dell’art. 17 comma 13 del CCNL della Dirigenza Regioni - enti locali del 10.4.1996, il pagamento delle ferie maturate e non godute alla data di cessazione per esigenze di servizio connesse all’incarico espletato, allegando a tal fine apposita relazione sottoscritta anche dal Direttore Generale e dal Sindaco" – 11 set 2009 n9 - 7 del 2008, 17 del 2009 – 7.847 euro
M.A. 1/1/2010 - "che alla suddetta data doveva ancora usufruire di 9 gg di congedo ordinario relativi all’anno 2008 e 28 gg di congedo ordinario relativi al 2009 non goduti per motivi di servizio" – 12 gen 2010 n13 - 9 del 2008, 28 del 2009 – 9.266,28 euro
P.R.F. 31 dic 2009 - "che alla suddetta data il Sig. Proietti Righi Firmano doveva ancora usufruire di 17 gg di congedo ordinario relativi all’anno 2009 non goduti per motivi di servizio" – 19 gen 2010 n27 – 17 del 2009 – 4.474, 36 euro
B.F. 1/4/2010 - "che alla suddetta data doveva ancora usufruire di 20 gg di congedo ordinario relativi all’anno 2008, 32 gg di congedo ordinario relativi al 2009 e 8 gg di congedo ordinario relativi al 2010 non goduti per motivi di servizio" – 2/4/2010 n155 - 20 del 2008, 32 del 2009, 8 del 2010
G.E. 1/6/2010 - "che il responsabile del Settore Servizi Finanziari Dr. Dante De Paolis ha sottoscritto la nota del 09.04.2010 prot. 67398 confermando l’impossibilità di fruizione dei giorni suddetti per motivi di servizio" – 14 giu 2010 n255 – 32 del 2008, 32 del 2009, 14 del 2010 – 20.824,26
IL COMUNICATO INTEGRALE DEL SULPM
Leggiamo sul giornale di ieri che la Dott.ssa Pedini, in qualità di Direttore Generale del Comune di Perugia, il 31 Luglio 2010, ha emanato una circolare relativa alla ferie dei dipendenti e dei dirigenti. Dalla stessa si evince che per i dirigenti è prassi non fare le ferie (chissenefrega... tanto poi il Comune le paga tutte a tutti e nessuno dirà nulla).
Testualmente la Dott.ssa Pedini scrive “da un riscontro effettuato presso gli uffici competenti emerge che un numero non trascurabile di dirigenti fruisce dei periodi di riposo annuali in misura ridotta, con conseguente accumulo di consistenti ferie arretrate”. Nella stessa nota ricorda, per memoria di tutti, le circolari dell’ufficio personale con cui si è normata la materia delle ferie nel Comune di Perugia e richiama i dirigenti al rispetto rigoroso delle norme per un triplice obiettivo:
- è giusto fare le ferie in quanto le stesse garantiscono il recupero psicofisico del soggetto; - è giusto consumare le ferie in modo da evitare ogni possibile sanzione dell’ispettorato del
lavoro; - è giusto consumare le ferie in modo da evitare all’Amministrazione ogni tipo di aggravio di
bilancio dato dalla monetizzazione delle stesse.
A leggere tale circolare si ha la netta e chiara sensazione che sia solo una presa in giro! Si chiude la stalla quando i buoi sono usciti!
Non si capisce perché il Direttore generale, che dovrebbe avere il controllo dell’organizzazione del personale e soprattutto la responsabilità sui dirigenti, si limiti a ricordare la normativa vigente da sempre e non provveda invece a prendere i giusti provvedimenti nei confronti di quei dirigenti che la norma la disattendono.
Ricordiamo alla Dott.ssa Pedini che il dirigente che con la mano destra firma le circolari che Lei richiama, con la mano sinistra firma anche le determine dirigenziali con cui si liquidano le ferie non godute ai dirigenti al momento della cessazione dal servizio.
Ci siamo divertiti a conteggiare quanto questo giochetto è costato al Comune di Perugia dal 2000 ad oggi: ben 217.495,15 euro. In questo totale ci sono anche delle liquidazioni corrette di chi giustamente si è visto liquidare, nell’anno della propria cessazione dal servizio, le ferie che non ha potuto fare. Vi assicuriamo, però, che nello sfogliare le varie determine susseguitesi negli
anni, abbiamo trovato delle liquidazioni scandalose, che a dir poco in ogni dipendente, ma soprattutto in ogni cittadino che paga le tasse, scatenano un sentimento di pura indignazione. Dirigenti a cui sono state pagate le ferie di svariati anni, altri dirigenti ai quali si sono fatte anche due determine per riuscire a pagare tutte le ferie... . Ma sarà veramente tutto legittimo? Soprattutto: ma quali saranno state le eccezionali ed obiettive necessità professionali che hanno impedito a questi sfortunati di assentarsi dal lavoro? Mah...
Sono delle elargizioni che hanno il sapore di una ulteriore lauta “buonuscita”. Cifre considerevoli liquidate sulla base di semplici dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con le rigorose certificazioni attestanti le esigenze di servizio assolutamente indifferibili che abbiano impedito al dirigente di andare in ferie e che la legge impone che siano acquisite agli atti nell’anno in cui si verifica la causa indifferibile ...
Se può essere utile al Direttore riportiamo quello che è l’orientamento assolutamente prevalente della Giurisprudenza: “il diritto al compenso sostitutivo non spetta quando il mancato godimento delle ferie sia imputabile esclusivamente al dirigente, circostanza che ricorre tutte le volte in cui il dirigente abbia il potere di attribuirsi le ferie senza alcuna ingerenza del datore di lavoro, salvo che non sia dimostrata la ricorrenza di eccezionali ed obiettive necessità lavorative ostative alla fruizione delle stesse”. In sintesi: l’Amministrazione è obbligata a pagare le ferie solo quando abbia impedito il godimento delle ferie maturate e richieste a tempo debito e non dopo anni. Non servono a nulla le dichiarazioni ex post.
Ci saremmo aspettati altro da un Direttore Generale, bastava una circolare di due righe nella quale finalmente avesse imposto a tutti i suoi dirigenti di usare quel tesserino magnetico che forse qualcuno di loro neanche sa più cosa sia. Se si facesse uso del badge quando si entra e quando si esce, si potrebbe accertare in maniera incontrovertibile la presenza o meno in servizio.
Alla cifra sopra è giusto aggiungere anche la somma di 9.500,00 euro elargiti ad una ex posizione organizzativa (non dirigente) che per motivi di servizio non ha potuto fare le ferie negli ultimi 7 anni di lavoro.
Visto che i dipendenti stanno ancora aspettando i loro diritti e visto che i dirigenti non vanno mai in ferie, perché il Direttore Generale tarda a convocare il tavolo di trattativa per il fondo dei dipendenti stessi?
IL RESPONSABILE TERRITORIALE Piero Martani
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