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PERUGIA - Nel primo semestre 2010, l'83 per cento dell'afflusso turistico in Umbria ha riguardato la provincia di Perugia, il rimanente 17 per cento la provincia di Terni. E' quanto emerge da due differenti indagini svolte da Unioncamere Umbria e Isnart, dedicate l'una alla congiuntura nel primo e secondo trimestre 2010, l'altra a delineare e monitorare lo scenario turistico della destinazione Umbria, attraverso l'osservazione delle scelte dei vacanzieri italiani nel primo semestre del 2010. Riguardo al 2009 si registrata una crescita, legata pero' anche ad un maggior utilizzo delle abitazioni private, dal 18,7% del 2009 al 21,6% del 2010, con un calo delle scelte alberghiere dal 51,8% del 2009 al 41,2% di quest'anno. L'esperienza personale e il passaparola spingono alla visita delle localita' dell'Umbria un target di domanda principalmente adulto, rappresentato da coppie e famiglie con figli al seguito e motivato soprattutto dalla possibilita' di godere del relax immerso nelle bellezze naturali. A richiamare i turisti sono anche l'offerta culturale ed enogastronomica, come conferma il 44,8% dei soggiorni in citta' d'arte. Anche lo sport trova una conferma di mercato, soprattutto se legato ad attivita' all'aperto come il trekking, l'equitazione e le passeggiate in bicicletta. I mercati di provenienza sono abbastanza diversificati. Oltre il 40% degli operatori indica al primo posto la Germania, il 29,1% i Paesi Bassi e l'Olanda e il 23,4% il Regno Unito. Tra gli altri bacini esteri si segnalano la Francia (citata come il piu' importante dal 17,3% delle strutture), gli Stati Uniti (14,9%) e il Belgio (13,2%). Rispetto al 2009, la maggior parte delle strutture ricettive dell'Umbria ha giocato su una politica di contenimento dei prezzi: il costo medio di una camera doppia e' sceso di circa 28 euro nei 4 e 5 stelle e di oltre 5 euro nei 3 stelle. Tra i turisti italiani, il Lazio si conferma il principale bacino di provenienza dei vacanzieri. I campani e i pugliesi, con quote rispettivamente del 12,5% e del 10%, si collocano al secondo e terzo posto della graduatoria, superando i lombardi (9,6%) e i veneti (5,7%). L'Emilia-Romagna, che rappresenta l'8,4% del totale, si afferma come nuovo bacino di provenienza. L'identikit del turista italiano che ha visitato l'Umbria in questo primo semestre e' uomo nel 56,4% dei casi, e' per lo piu' adulto, per il 61% di eta' superiore ai 45 anni e dotato di un livello di istruzione medio-alto (l'85,1% dei vacanzieri possiede almeno il diploma di scuola superiore). I vacanzieri che raggiungono le localita' umbre sono per lo piu' sposati con figli (57,1%) e sono occupati (54,8%), oppure pensionati (27%). Le motivazioni di vacanza e i canali che ne influenzano la scelta sono rappresentate dalle bellezze naturali, con il 37,7% delle preferenze, e costituiscono il maggiore fattore di motivazione per i vacanzieri italiani che scelgono l'Umbria come destinazione del proprio soggiorno, in particolare coloro che si recano nella provincia di Perugia (41,5%). La regione e' vissuta come luogo ideale per rilassarsi dal 22,8% dei visitatori che, nel 15,3% dei casi, la scelgono anche perche' la considerano conveniente a livello di costi. Ad attirare i turisti e' inoltre la possibilita' di essere ospitati da amici e parenti (20,6%), oltre all'offerta culturale, sia in termini di patrimonio artistico (15%) che in termini di eventi culturali (9,8%). La presenza di luoghi di culto richiama il 12,3% dei vacanzieri in visita nella provincia di Perugia, mentre e' alta nel ternano la quota di clienti fedeli, il 27,9%. Il maggiore veicolo di influenza rimane comunque l'esperienza personale, che coinvolge poco meno della meta' dei vacanzieri italiani della regione. Importante per la provincia di Terni anche il passaparola (45,3%), mentre per quella di Perugia risulta rilevante la presenza sul web sia in termini di informazioni su siti di alberghi e agenzie (6,9%) e sul portale regionale e quello provinciale (5,6%), che in termini di offerte (5,9%) e che richiama circa 2 vacanzieri su 10. Oltre la meta' dei degli italiani in vacanza in Umbria ha trascorso il proprio soggiorno in coppia, mentre 4 su 10 sono partiti con la famiglia, sia con che senza figli al seguito, o con un gruppo di amici. IL PRESIDENTE DI UNIONCAMERE MENCARONI: "PASSAPAROLA NON BASTA" ''In Umbria ci viene soprattutto chi gia' la conosce e l'apprezza, questo e' positivo ma non e' sufficiente'', afferma il presidente regionale di Unioncamere, Giorgio Mencaroni, commentando le indagini Unioncamere e Isnart. Secondo Mencaroni, ''tra le principali motivazioni c'e' la possibilita' di essere ospitati da parenti o amici o di alloggiare in una seconda casa di proprieta'. Questo fenomeno deve essere studiato con maggiore attenzione, ma attualmente e' difficile da monitorare e non e' possibile valutare gli effetti delle strutture non registrate (case in affitto, case di proprieta') sull'economia regionale''. ''Il turista di oggi - continua Mencaroni in un comunicato - non si limita a consumare il prodotto, ma contribuisce alla sua creazione e diffusione, attraverso la propria rete sociale di appartenenza, e le persone possono essere considerate delle vere risorse della comunicazione. Tuttavia il passaparola o l'esperienza personale non possono rappresentare il canale di comunicazione esclusivo per la scelta delle vacanze in Umbria (92,7% per Terni e 73,2 per Perugia). Il turismo, quello italiano soprattutto, vive ancora di prodotti-notorieta', che il turista ricerca per soddisfare una curiosita' creata dai mass media. Occorre quindi rilanciare una azione coordinata di comunicazione e promozione della regione, oggi praticamente assente nei cataloghi dei tour operator, nei depliant delle agenzie di viaggio, negli articoli e nei redazionali, nei mass media piu' in generale''. Infine, secondo Mencaroni, ''una riduzione delle tariffe puo' comportare un aumento delle vendite (tasso di occupazione) ma cio' implica sicuramente una riduzione del ricavo medio camera, ovvero il ridimensionamento dei prezzi applicati ha incrementato la probabilita' di vendita delle camere ma, a parita' di costi, ha reso anche piu' difficoltoso il conseguimento del break event point. Inoltre, l'alta stagionalita' comporta una scarsa ottimizzazione dei costi fissi''. RONCONI (UDC): "CHE FUNZIONE SVOLGONO I TANTI CARROZZONI DELLA REGIONE? Che il movimento turistico umbro sia prevalentemente legato al 'passaparola' - commenta in una nota il consigliere provinciale dell'Udc Maurizio Ronconi -, la dice lunga sulla incisività della campagne promozionali magari anche affiancate da missioni di assessori e sindaci che evidentemente dimostrano poca capacità di persuasione. Sarebbe da chiedersi quale funzione svolgano i tanti e costosi carrozzoni della regione, delle province e di alcuni comuni, visto che siamo ancora al fai da te e soprattutto nel pieno di una crisi irrisolta.Sarà probabilmente il caso si aprire una riflessione ad anche una verifica politica sulla inadeguatezza delle iniziative istituzionali". Condividi