BOLOGNA - I rapporti tra il finanziere Flavio Carboni, recentemente coinvolto nell'inchiesta P3, e il bolognese Giulio Lolli, titolare della Rimini Yacht, sono al centro di un articolo che verra' pubblicato sul settimanale 'l'Espresso' in edicola da domani e di cui e' stata fornita un'anticipazione. ''Flavio Carboni al telefono - si legge nell'articolo - si vanta della sua nuova barca: un Bertram, lo scafo che i magnati americani usano per la pesca d'altura in Florida''.
Una barca da due milioni di euro, di cui il faccendiere sardo avrebbe parlato in una telefonata con Denis Verdini. La barca sarebbe stata regalata a Carboni proprio da Lolli, che e' a sua volta al centro di inchieste della Procura di Rimini e di quella di Bologna su una maxi truffa, basata su finanziamenti milionari per la compravendita di barche, alcune cedute a piu' armatori contemporaneamente. Con lui sono indagati per corruzione anche alcuni ufficiali delle Guardia di Finanza. A luglio un ex generale della Finanza, Angelo Cardile, si e' suicidato durante la perquisizione della sua abitazione.
Lolli, secondo l'articolo, ad un certo punto avrebbe chiesto l'intervento di Carboni, per ''smuovere le banche'': ''occorreva far sbloccare un finanziamento della Banca Popolare di Spoleto'', di cui era presidente del Cda Giovanni Antonini, ''amico di Carboni''. Vicenda finita nelle intercettazioni dell'inchiesta P3: ''Carboni - secondo il settimanale - riceve una telefonata da un certo Paolo che si presenta come 'un amico degli amici', anche se dice di essere un 'maggiore appartenente al X Tuscolano', facendo intendere di essere uno delle forze dell'ordine. Paolo chiama per sollecitare l'intervento in favore di Lolli e il faccendiere sardo lo rassicura: tutto sara' fatto cosi' come richiesto. La telefonata si conclude con Carboni che ripete 'non chiedo nulla... cioe' non voglio nulla...'''.
Il regalo - secondo l'Espresso - sarebbe arrivato pero' subito dopo con il Bertram, e una Aston Martin, la fuoriserie dell'ultimo 007. L'ipotesi e' che possa essere il corrispettivo dell' interessamento di Carboni presso la banca di Spoleto.
LA SMENTITA DELL'AVVOCATO DI ANTONINI ''La Banca popolare di Spoleto bocciò una richiesta avanzata da Giulio Lolli di avere un finanziamento. Tutto il resto sono fantasie'': a dirlo è l'avvocato Claudio Caparvi, consulente legale del presidente del cda dell'istituto di credito umbro, Giovannino Antonini. ''Lolli - ha spiegato l'avvocato Caparvi - si rivolse a una decina di banche tra le quali la popolare di Spoleto. La sua richiesta venne vagliata e respinta dagli organismi tecnici come accade tante altre volte. Il presidente Antonini non ha mai saputo nulla e tanto meno gli è stata fatta alcuna pressione''. Riguardo alla circostanza che Antoni fosse ''amico'' di Flavio Carboni, il legale ha ribadito che ''non e' assolutamente così''.
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