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di Marco Casavecchia Lo confessiamo, siamo indecisi. Siamo incerti se scegliere l'""Honi soit qui mal y pense", pronunciata da Edoardo III, nel lontano 1347, Sovrano che, successivamente, in seguito all'episodio che gli fece scappare di bocca tale frase, istituì il famoso "Ordine della Giarrettiera", oppure se affidarci al sempre valido "A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina" frase che, abbiamo verificato, erroneamente viene attribuita al Presidente Andreotti, in quanto, risulta, sia stata pronunciata dal Cardinal Mazarino. Cosa ci rende perplessi? Alcune situazioni che si sono determinate nel momento in cui il Perugia è stato inserito nel girone E, della serie D. Non sappiamo, infatti, se credere che l'ammucchiata delle 10 sorelle, sia stata fortemente voluta da alcuni personaggi con l'unico scopo, nobile, di poter assistere a tanti derby regionali, oppure, alla fine, servirà solo a far risparmiare qualche trasferta, in più, in terra toscana, laziale o romagnola e, quindi, consentire minori spese a qualche società nostrana, evitandole spese accessorie di trasferimento. Non sappiamo se si sia tenuto conto delle esigenze di una tifoseria che, certo, non è da serie D, qual è quella del Grifo, oppure si sia sperato nell'indifferenza del popolo biancorosso al grido di raccolta intorno alla squadra, sperando di cavarsela con qualche decina di biglietti da destinare ai tifosi del Grifo, sottovalutando l'amore, mai sopito nel cuore dei perugini, per la propria squadra. Non sappiamo deciderci se è più corretto credere all'ineluttabilità degli eventi casuali, oppure pensare (male) che qualcuno sia stato un po' superficiale nello spingere per la soluzione "tutte insieme appassionatamente". Adesso siamo alle prese con il, più che probabile, problema "tifosi in trasferta". Certo, abituati a vedere qualche decina di auto spostarsi da un paesello all'altro, ben che fosse andata, per seguire la squadra in un campionato bello e appassionante, quanto si vuole, ma al quale partecipano pur sempre squadre di piccoli centri o comuni di poche migliaia di anime e, quindi, in proporzione, di poche centinaia di tifosi, adesso ci si ritrova a fare i conti con l'inadeguatezza degli impianti, i possibili problemi legati alla mancanza di parcheggi, viabilità in crisi, intasamento da traffico, oltre alle possibili problematiche relative alla rivalità con le squadre che giocheranno a Terni e dintorni, ma anche non lontano dal capoluogo di regione, in terra maionese. E qui trova, ancor di più, vitale linfa, il dubbio amletico in merito alla scelta del motto odierno. Visto il "glorioso" epilogo del campionato della squadra del bel borgo umbro, popolato da qualche centinaio di anime, che, si dice, sia il giocattolo preferito del proprietario, leggiamo che la stessa compagine promette battaglia al vertice, essendosi rafforzata a suon di euro (alla faccia della moralizzazione nel calcio e delle spese oculate), acquistando difensori e punte di categoria superiore. Chissà cosa succederà alla fine di questo campionato? Assisteremo ad un altro inspiegabile tracollo tecnico, con conseguente sconfitta non di misura, tale da non consentire alla forte formazione di superare il turno e, quindi, precluderne il cammino verso un'impensabile serie C2? Oppure assisteremo al trionfo del "piccolo David" al cospetto del "gigante Golia", ma poi alle successive inevitabili difficoltà nel reperire uno stadio, dove andare a disputare il campionato di Lega Pro, oltretutto con solo qualche decina di tifosi al seguito, ed affrontare costi di gestione, certo non da serie D? Lo confessiamo, siamo indecisi, anche se in cuor nostro, per natura e per tanti motivi, propendiamo per una delle due. Su altre cose, invece, non abbiamo dubbi: la determinazione e la passione con le quali, il Presidente Damaschi, sostiene che farà tutto ciò che è in suo potere per cercare di risolvere il problema trasferte, anche a costo di bussare alla porta del Questore e del Prefetto o a quella dei responsabili del Comitato per la sicurezza. Ipotesi "tribunette mobili" a parte, ripresa anche da noi ieri, si potrebbe ipotizzare qualche derby in più al Curi, con le squadre più vicine disposte a giocarsela a Perugia, con la prospettiva di un buon incasso; un'ipotesi alternativa potrebbe essere quella di destinare alla tifoseria biancorossa un numero maggiore di biglietti, a discapito però di quella locale, per evitare che le domeniche dei perugini si possano trasformare in tanti "fuori porta", alla romana, magari con la scusa di visitare le maioliche di Deruta, ammirare San Damiano, a Todi, le bellezze lacustri ed il Santuario di Castel Rigone, la Rupe di Orvieto o la bellezza della Ducale Spoleto. Altra certezza che abbiamo è la serietà con la quale, finalmente, sembra si stia progettando il futuro del Grifo, puntando sui giovani. Dovevamo finire in serie D, per veder partire tale progetto, affidato a persone serie e competenti, e vedere giocare qualche ventenne o giù di lì, in squadra. Un saluto. Condividi