PERUGIA - La vertenza della Antonio Merloni ''non puo' andare in vacanza'': lo ribadisce il segretario generale della Cgil dell'Umbria, Mario Bravi, che accusa il Governo nazionale di essere ''completamente assente in una vertenza tra le piu' drammatiche del Paese'', mentre Confindustria, ''in particolare quella umbra, e' anch'essa inspiegabilmente alla finestra''.
Bravi - stamani in una conferenza stampa - ha indicato ''i tre tasti da premere per uscire dal pantano di una situazione sempre piu' critica. Primo: emanare un nuovo bando per l'acquisto, in modo che se vi sono soggetti realmente interessati alla Merloni (ma su questo il sindacato nutre forti dubbi), escano allo scoperto. Secondo: attivare l'accordo di programma siglato ad Ancona lo scorso marzo con gli obiettivi fondamentali della reindustrializzazione dell'area e della salvaguardia dei livelli occupazionali (3.000 i posti a rischio su 70 mila abitanti della fascia appenninica umbra). Terzo: sfruttare le nuove risorse che arriveranno dalla Ue con l'inserimento del territorio di Nocera Umbra tra le aree ammissibili agli aiuti a finalita' regionale (e qui sono le imprese che devono battere un colpo)''.
''Non si possono continuare a illudere i lavoratori - ha detto Francesco Giannini, della Fiom Cgil di Perugia - le voci sull'arrivo dei cinesi, dei turchi, degli americani o degli italiani lasciano il tempo che trovano. Noi vogliamo invece ragionare sui fatti e i fatti sono che c'e' un accordo di programma da attivare e da riempire di contenuti che permettano di creare lavoro e reindustrializzazione. Per questo chiediamo che Confindustria umbra, come sta facendo quella marchigiana, partecipi ai tavoli e stimoli gli imprenditori a prendere iniziative''.
Intanto i lavoratori della Merloni, da anni in cassa integrazione, denunciano anche ritardi nei pagamenti dei 650 euro mensili erogati dall'Inps. ''Siamo ormai a oltre dieci giorni sul pagamento di giugno - hanno spiegato Luciano Recchioni, Maurizio Tempesta e Maria Stella Traversini - e questo e' un dramma per chi ha gia' grandissime difficolta' a tirare avanti con cifre simili. E' vero che rispetto ad altri lavoratori in lotta non noi siamo ancora saliti su un tetto e non abbiamo occupato un'isola, ma se non ci restano alternative faremo anche questo: vorremmo pero' maggiore rispetto e soprattutto maggiore attenzione''.
Intanto Cgil e Fiom annunciano un'iniziativa a Nocera Umbra per il primo settembre prossimo ''per verificare lo stato di avanzamento della vertenza''.
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