“L’esito negativo del bando emanato e la mancanza di una proposta industriale credibile sono preoccupanti”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) riferendosi alla situazione della Merloni ed evidenziando che “bene hanno fatto la presidente Marini e l’assessore Rossi a prendere in mano la situazione attivando immediatamente quanto previsto nell’accordo di programma. Una buona opportunità per arginare la situazione viene dall’accoglimento, da parte dell’Unione europea, della richiesta di inserire il Comune di Nocera Umbra tra le aree ammesse a beneficiare degli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo dei territori svantaggiati”.
Smacchi spiega che “le medie imprese avranno il 20 per cento delle somme investite mentre le piccole imprese arriveranno ad avere il 30 per cento della somma investita. Il confronto tra le istituzioni e tutte le parti sociali, teso a strategie ed azioni comuni, dovrà portare alla reindustrializzazione dell’area ma anche al mantenimento unitario della forza lavoro. Il territorio di Nocera Umbra e quelli limitrofi di Valtopina, Gualdo Tadino, Gubbio non possono subire una ulteriore emorragia di maestranze. Le imprese artigiane e manifatturiere – continua il consigliere regionale - hanno già riassorbito parte di quei lavoratori che in questi ultimi anni sono usciti dalla grande produzione industriale. Hanno investito i propri capitali sull’innovazione e l’internazionalizzazione dando nuove opportunità”.
L'esponente del Partito democratico ritiene “positiva l’iniziativa di Invitalia di acquistare l’immobile di Nocera, ora però si deve pensare a come convertire la produzione; se non conviene produrre il cosiddetto 'mobile bianco' a Nocera Umbra perché in altre zone del mondo il suo costo di produzione è 59 euro, allora si deve puntare su prodotti industriali ad altissimo potenziale tecnologico che sono in grado di generare un alto valore aggiunto. Le istituzioni sono vicine ai lavoratori e sono pronte a cogliere tutte le opportunità concrete. Dobbiamo evitare assolutamente la deindustrializzazione di una zona dell’Umbria che, fino a pochi anni fa, aveva uno dei minori tassi di disoccupazione della regione. Per avere sviluppo, innovazione, investimenti occorre avere quelle infrastrutture di base che altri territori della nostra regione hanno da 20-30 anni. Penso che le istituzioni si debbano fare promotrici dell’adeguamento delle strade e della ferrovia. Non si può chiedere alle imprese – conclude Andrea Smacchi - di investire in zone marginali: i presidi industriali hanno consentito alle persone di rimanere nelle zone dove sono nate, solo la Merloni coinvolge 1.000 famiglie su un territorio che ha un bacino di circa 57.000 abitanti. Ritengo che procedere speditamente alla conclusione della E78 Perugia - Ancona, adoperarsi per linea di Alta Velocità Orte – Falconara e difendere gli investimenti che si stanno facendo sull’aeroporto S. Egidio siano le priorità nell’interesse di questo territorio e nell’interesse della regione. Il ministro Tremonti, nel suo libro 'Rischi fatali' diceva che era meglio per un giovane andare negli Stati Uniti piuttosto che rimanere in un’Europa ormai vecchia e senza prospettiva. Io credo invece sia doveroso, per chi, come noi, ha responsabilità Istituzionale, creare opportunità e sviluppo in quei territori dove una persone è nata”.
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