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Il rapporto annuale dell'ISTAT sugli indicatori ambientali urbani pubblicato Mercoledì scorso costituiscono un importante elemento di riscontro delle scelte operate dall'amministrazione e incoraggiano a mantenere gli impegni presi con la cittadinanza in materia di difesa dell'ambiente. Per Rifondazione Comunista di Terni evidente infatti che il rapido miglioramento della qualità dell'aria determinato dal drastico calo delle concentrazioni di PM10 riconducibile alla definitiva chiusura disposta dalla magistratura dell'inceneritore dell'ASM, come stato giustamente sottolineato dal Sindaco. Il PM 10 estremamente nocivo quando viene prodotto dalla combustione di materiali organici particolari quali ad esempio le plastiche, perché può trasportare facilmente sostanze tossiche residue. Il miglioramento degli indicatori ambientali deve indurre quindi ad attuare politiche a sostegno della raccolta differenziata e della creazione di un polo del riciclaggio, scongiurando anche per il futuro il ricorso alla termovalorizzazione, i cui rischi sono a questo punto del tutto evidenti. Rifondazione Comunista di Terni ha accettato di far parte della nuove giunte di centrosinistra sulla base di un accordo programmatico che, in discontinuità con le amministrazioni precedenti, indicava il superamento dell'incenerimento come strumento di smaltimento dei rifiuti. Da due anni e mezzo facciamo a meno dell'incenerimento; differenziamo ed avviamo correttamente ai consorzi di recupero circa un terzo dei rifiuti prodotti, mentre inviamo alla discarica Le Crete di Orvieto i rimanenti due terzi. E' necessario invertire queste proporzioni, per salvaguardare il territorio di Orvieto e rendere la differenziata vantaggiosa; verrebbero così risolti buona parte dei problemi, rispettando, tra l'altro, le leggi nazionali in materia e lo stesso Piano Regionale dei Rifiuti, che prevede il raggiungimento minimo del 65% di raccolta differenziata entro il 2012. Sono queste le fondamenta indispensabili per poter avviare, attraverso il riesame del piano preliminare ATI e il rigetto dell'ipotesi di utilizzo dell'inceneritore di Terni ENA, la costruzione di quel polo industriale del recupero e del riciclo che consentirebbe di avere una filiera completa, conveniente dal lato economico e sostenibile sul piano ambientale. Accanto a questi interventi è necessario ripensare profondamente la gestione della mobilità nella nostra città dove si registra un alto livello di motorizzazione e un basso utilizzo del trasporto pubblico. La città di Terni si presta ampiamente, per via del suo territorio pianeggiante, al potenziamento dei trasporti pubblici e allo sviluppo della mobilità alternativa; l'ampliamento della ZTL, la messa in rete delle piste ciclabili e la progettazione di un servizio di trasporti rispondente per orari ed itinerari alle necessità della cittadinanza rappresentano le premesse ineludibili per disincentivare la motorizzazione privata. La qualità dell'ambiente determina in modo decisivo la qualità della vita; la salvaguardia del territorio rappresenta a tutti gli effetti un investimento durevole e sicuro sul futuro, un obiettivo comune che deve impegnare tutti ad evitare gli errori del passato e a promuovere soluzioni innovative e sostenibili. Condividi