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La Federazione Provinciale del PRC di Terni accoglie con soddisfazione l'approvazione in Consiglio regionale della riforma dell'ATER. L'iter è stato concluso in tempi brevi e con successo dalla Giunta Regionale, dalla maggioranza di centro-sinistra e dall'assessore del PRC Stefano Vinti. Riteniamo inoltre importante, come espresso nei giorni scorsi dal Sindaco e dal Presidente della Provincia di Terni, la decisione della maggioranza del Consiglio regionale di collocare la nuova sede a Terni. Dobbiamo al Capogruppo regionale del PRC per la Federazione della Sinistra, Damiano Stufara, questo ulteriore risultato che è stato perseguito fin dall'inizio. Possiamo tranquillamente e orgogliosamente parlare di doppio risultato del PRC umbro. Il PRC di Terni sottolinea che nella stessa settimana due atti, uno comunale e uno regionale, vanno nella stessa direzione di difesa del diritto all'alloggio. La difesa dei diritti e la risposta ai bisogni primari, a partire dall’alloggio per le giovani coppie e per i soggetti più disagiati, hanno da sempre costituito il tema centrale del nostro impegno politico contro la precarizzazione della vita voluta dal neo-liberalismo. Senza la casa, come senza un lavoro dignitoso, è difficile per ognuno progettare il proprio futuro. Oggi, grazie all'impegno dei nostri rappresentanti regionali, abbiamo messo un tassello strategico per politiche abitative in grado di rispondere al bisogno di alloggi e di contrastare un mercato immobiliare sempre più aggressivo. La riforma dell'ATER permette di ottimizzare risorse e funzioni, nel rispetto delle professionalità e tutelando i dipendenti, per affrontare con maggiore efficacia il fabbisogno abitativo umbro. Riorganizzazione che se era necessaria per rispondere ai nuovi bisogni della collettività, era diventata urgente di fronte alle politiche antisociali del governo che, con un taglio per l'Umbria di 20 milioni di Euro in due anni, azzera le risorse per l'Edilizia Residenziale Pubblica. In questo contesto, e senza la riforma, avremmo assistito ad un lento ma inevitabile declino dell'ATER. Ci rammarichiamo nel constatare che nella stessa direzione del governo si è mosso anche il PdL e la Lega umbra con il cosiddetto maxi emendamento che voleva sopprimere l'ATER, sparpagliando le sue funzioni in una moltitudine di enti. Una contro-riforma il cui risultato sarebbe stato di intasare Regione, Province e Comuni di competenze, aggravarli dei costi di gestione e rallentare, se non bloccare, gli interventi di edilizia pubblica. Una fedeltà al governo che non viene scalfita neanche davanti agli interessi generali della popolazione umbra, portandoli ad agire, su problemi complessi e delicati come l'alloggio, con la calcolatrice in una mano e l'ascia nell'altra. Un approccio da contabili a problematiche che incidono quotidianamente sulla qualità della vita dei cittadini. Ma dietro la scusa del risparmio, che indubbiamente viene raggiunto dalla riforma approvata dal centro-sinistra che dimezza i costi della politica, si nasconde la volontà di deregolamentare tutto per dare libero sfogo al mercato e garantire così gli interessi di pochi: la speculazione dei grandi gruppi immobiliari ed edili. Contro la ragioneria sociale della destra neo-liberale, tesa a distruggere i rapporti sociali e solidaristici, noi rispondiamo mettendo al centro i bisogni e i diritti fondamentali della persona, come la vicenda ATER sta a dimostrare. Per il PRC di Terni ora, dopo la riforma dell'ATER, occorre continuare a sviluppare una politica per la casa che agisca in più direzioni e coinvolga appieno i Comuni e le parti sociali. Una politica in grado, a partire dal “social housing” inteso come rafforzamento delle politiche per le fasce più disagiate, e non come sostituzione delle politiche di edilizia residenziale pubblica, di immettere nel mercato alloggi a canone agevolato e concordato, anche con il coinvolgimento delle imprese del settore e lo studio di incentivi dedicati. Inoltre è urgente, nell'attuale crisi economica, predisporre strumenti finanziari, anche ridiscutendo i parametri del Patto di stabilità, finalizzati al sostegno degli affitti o all'acquisto della prima casa, a partire dalle giovani coppie, dalle famiglie e dalle persone in difficoltà. Condividi