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Il corsivo di Puck Formidabile Bianca Berlinguer. Il Tg3 notte di cui è direttore ha messo in onda un servizio sulla Fiat con la partecipazione di Piero Fassino e Oscar Giannino. L’esibizione dei due è stata di una vis comica da far invidia ai Guzzanti, alla coppia Dandini-Vergassola, ai vecchi capocomici dell’avanspettacolo. L’esponente del Pd ha tenuto a ribadire più volte che lui, torinese doc, di Fiat si intende. Certo non spetta ai politici occuparsi di cosa e come produce un’azienda. Loro, i politici, devono occuparsi della “ cornice” in cui un’azienda opera. Giusto, ma, forse, potrebbero anche occuparsi delle condizioni di lavoro, se l’occupazione è garantita, se i contratti sono rispettati. Dice l’articolo 1 della Costituzione che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Fassino di questo potrebbe occuparsi parlando di Fiat. Forse è chiedere troppo. Comunque ha fatto anche una piccola lezione sulla nuova “piattaforma di montaggio” che serve per produrre la famosa monovolume che andrà in Serbia, ma anche le altre auto. La Berlinguer le ha tentate tutte per far dire a Fassino, non cose di sinistra perché è per lui impossibile, ma perlomeno di centrosinistra, magari pure spostato a destra. Niente da fare. Lui ha elogiato Marchionne perché ha detto che mantiene gli impegni. Quando, come, dove? Che si farà a Mirafiore, auto o surgelati? Ma che c’entra,questo poi si vedrà, io (Fassino ndr) intanto “ porto a casa”. E questo “ porto a casa” lo ha ripetuto fino alla noia. Come hanno fatto notare alcuni operai intervistati niente di nuovo è venuto dall’incontro convocato dal governo. Lo avevano detto anche Epifani e Susanna Camuso, segretario generale e vice della Cgil. Ma Fassino ha ricordato che non siamo più negli anni settanta, è cambiato il mondo, ci sono nuove esigenze produttive. Per esempio se la pausa pranzo non è più di venti minuti ma di dieci non se ne può fare un dramma. Si tratta. Oppure si può anche saltare il pasto. Giannino da par suo, ormai quasi la controfigura di se stesso, con l’aria di essere non solo un grande economista ma anche un grande esperto di organizzazione industriale, ogni tre parole che pronuncia due erano di elogio per Marchionne, salutato come il nuovo Valletta, che in tutti gli stabilimenti realizza profitti e in quelli italiani perde. Non gli viene neppure a mente, Fassino è sulla solita lunghezza d’onda, che per realizzare profitti ci possono essere altre strade diverse da quelle che la Fiat sta percorrendo: compressione dei diritti dei lavoratori, anche di quelli elementari, bassi salari, sfruttamento intensivo. Dicono i due: la globalizzazione cambia tutto, devono cambiare anche le relazioni sindacali. Bene. Ma ci sono o no dei diritti intangibili dei lavoratori? Le libertà, la dignità della persona, i diritti sul luogo di lavoro sono variabili che dipendono dalla globalizzazione? Forse neppure gli “attendenti “ di Marchionne, Bonanni e Angeletti capi di Cisl e Uil, arrivano a tanto. Forse, diciamo. Ma Fassino insiste: portiamo a casa. Già. Insieme all’aria fritta ci ha portato la disdetta del monte ore per i permessi sindacali cui farà seguito la disdetta dei contratti di lavoro, l’uscita della newco da onfindustria.. Aria fritta e con olio puzzolente. Ma Fassino e Giannino, evidentemente sono di stomaco buono. Dimenticavamo: quando il Pd si domanda perché non aumenta i voti, chieda a quegli operai che hanno ascoltato Fassino. Dal sito dazebao.org Condividi