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Parte dal “Piano per il Lavoro” la strategia del rilancio dell’economia per la CGIL dell’Umbria. Un piano tutto da costruire con le forze istituzionali, politiche, sindacali, imprenditoriali e della scuola, ma Bravi ha già alcuni punti fermi da proporre. Per il segretario Bravi ci sono ancora settori che lasciano spazi all’occupazione, tuttavia serve un'azione di razionalizzazione “riducendo le ore di lavoro del personale occupato”. Il senso è mano straordinari e più lavoro per tutti. Ma per Mario Bravi ci sono ancora tanti altri settori che possono rilanciare il lavoro quali quello delle energie rinnovabili dell’edilizia convenzionata. Occorre rivalorizzare i centri storici con una edilizia che rimetta regime l’usato, il piano per il Lavoro, secondo la CGIL dovrà servire a delineare delle strategia in vista ella riprese economica che, però, non creerà certamente nuovi posti di lavoro. Per poter approfondire il “Piano per il Lavoro” l’appuntamento è per giovedì 29 a San Gemini dove sarà presente anche Susanna Camusso della Segreteria Confederale. Bravi punta poi l’attenzione sulle divisioni che ci sono con CISL e UIL e spera che questi cambino atteggiamento poiché l’arma dello sciopero resta fondamentale per sconfiggere anche la rassegnazione in quanto a questo diritto sono ricorse, oltre ai metalmeccanici, tante categorie quali magistrati, medici, insegnanti, ricercatori e giornalisti e al quale faranno ricorso anche i sindacati di tutta Europa il 29 settembre. E questo è un evento epocale. Il segretario, puntando il dito sui problemi del lavoro che ormai sono globali, afferma che l’Italia non può basarsi sulla compressione del costo del lavoro a scapito di uno sviluppo di basso profilo, e afferma che bisogna portare il costo del lavoro al 30% puntando su qualità e innovazione. La crisi è in pieno corso e la tendenza è al peggioramento, la cassa integrazione è in aumento e la manovra economica con tagli che per l’Umbria sono di 235 milioni di euro avrà un effetto devastante. Il “Piano per il Lavoro” è un punto di partenza e bisogna continuare a contrastare la manovra. Condividi