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Oltre tre milioni 300 mila euro per combattere il precariato ed assumere i lavoratori. E’ quanto prevede la più recente delle misure adottate dalla Giunta regionale dell’Umbria finalizzata all’occupazione. Il pacchetto di provvedimenti regionali in materia di politiche del lavoro è stato illustrato stamani dall’assessore alle attività produttive, Gianluca Rossi, e dal Direttore regionale allo sviluppo economico, Ciro Becchetti, presente la Dirigente del servizio politiche attive del lavoro della Regione Emma Bobò. “Vista l’attuale, difficile fase del mercato del lavoro nazionale e umbro in cui cresce a seguito della crisi la precarizzazione del lavoro – ha spiegato l’assessore, abbiamo deciso di incrementare le risorse inizialmente previste da un apposito bando per la stabilizzazione dei precari, con l’obiettivo di ammettere a finanziamento il maggior numero di richieste. Al bando hanno risposto 215 imprese umbre per complessivi 578 lavoratori, di cui 243 donne. Il provvedimento – ha sottolineato Rossi – ha avuto un iter di pochi mesi. Grazie all’efficienza della struttura regionale è stato possibile rispondere velocemente e concretamente alle richieste delle aziende e del mondo del lavoro. Il bando si colloca nella scia delle azioni già intraprese dalla Regione Umbria nel 2008 per combattere il precariato. Dopo la pausa estiva – ha aggiunto l’assessore – porteremo in partecipazione il Piano per il lavoro a cui stiamo lavorando e che costituisce uno dei punti programmatici e qualificanti di questa legislatura”. “La situazione del mercato del lavoro in Umbria – ha detto Ciro Becchetti – ci dà un quadro complessivo delle difficoltà incontrate dal sistema a seguito della crisi. Se ai dati relativi agli occupati a termine si sommano quelli dei lavoratori precari autonomi l’area della precarietà umbra si attesta attorno alle 50 mila unità. Con una flessione, rispetto al 2008, di circa tre mila unità dovuta al mancato rinnovo di rapporti di collaborazione coordinati e continuativi o a progetto, che incide per il 13,7% dell’occupazione regionale, la più elevata del Centro-Nord. La Regione Umbria sta riordinando strategie, azioni e misure per comporre un piano organico di interventi che consenta di selezionare obiettivi e risorse per affrontare gli aspetti maggiormente problematici e per promuovere le opportunità che si presentano. Il bando illustrato oggi, che si avvale delle risorse del Fondo sociale europeo, prevede per le imprese un contributo di 6 mila euro per ciascuna assunzione con contratto a tempo indeterminato a favore di circa 600 lavoratori precari. Nei prossimi giorni comunicheremo alle aziende l’erogazione delle provvidenze”. “Anche in questo caso, come accaduto nel 2008 per il bando rivolto prevalentemente a laureati precari – ha annunciato Becchetti, opereremo i necessari controlli per verificare che le finalità del provvedimento siano mantenute e conseguite”. Tra le prossime iniziative della Regione Umbria in materia di occupazione, Becchetti ha ricordato l’avvio di corsi di formazione per i lavoratori in Cassa integrazione in deroga, che sono in Umbria circa 10 mila, e alcuni provvedimenti per favorire il posizionamento strategico delle imprese, anche piccole. Nel 2008 – è stato detto durante la conferenza stampa, illustrando le misure precedentemente adottate dalla Regione - venne emanato un bando per l’inserimento lavorativo di laureati disoccupati e per la stabilizzazione di precari. Erano previsti “work experience” di 6 mesi con una borsa lavoro di 800 euro mensili e successivamente la stabilizzazione dei partecipanti, laureati e assegnisti di ricerca, grazie all’incentivo di 7mila 500 euro per l’impresa che assumeva. L’intervento, per il quale furono stanziati 610 mila euro, ha consentito l’assunzione a tempo indeterminato di 39 tirocinanti e 8 assegnisti di ricerca in 35 aziende. Una ulteriore azione, con uno stanziamento di quasi 3 milioni 700 mila euro, ha permesso di trasformare 655 rapporti di lavoro a termine in altrettanti rapporti a tempo indeterminato, con stabilizzazioni full time per oltre il 73%. Le aziende che hanno avanzato richiesta sono state 187 di cui 185 ammesse a finanziamento. In questo caso l’incentivo previsto era di 6 mila euro. Tali stabilizzazioni per il 60% hanno riguardato donne (392). Relativamente ai dati sull’occupazione è stato evidenziato che nel 2009 in Umbria l’incidenza dell’occupazione a termine è leggermente aumentata (15,9%, +6 decimi) mantenendosi la più elevata del Centro Nord e tra le più alte del Paese. I dati ISTAT e dei Centri per l’impiego indicano che la flessione dell’occupazione alle dipendenze ha riguardato esclusivamente la componente permanente (meno 6 mila), mentre quella a termine, è aumentata di mille unità toccando quota 43 mila, con una tendenza opposta a quella nazionale. Ciò potrebbe apparentemente risultare sorprendente – è stato detto, dato che era facile attendersi un calo della componente a termine prodotta dall’ingente numero di contratti a termine non rinnovati a causa della crisi. Il calo delle assunzioni è stato percentualmente più rilevante per la componente a tempo indeterminato (-16,8% a fronte del -15,1%). C’è stata inoltre una importante contrazione delle trasformazioni da contrattuali a termine a rapporti a tempo indeterminato (circa 2 mila meno del 2008). L’ipotesi è che parte di posti di lavoro che, lasciati liberi da lavoratori a tempo indeterminato che vanno in pensione, non sono ricoperti o sono stati ricoperti da lavoratori a termine. Condividi