Il fallimento del bando emanato dai Commissari dell’Antonio Merloni e l’assenza di una qualsivoglia proposta seriamente perseguibile e concreta sotto il profilo industriale per salvare questa azienda, chiama le Istituzioni dell’Umbria ad una nuova fase che possa garantire al sito produttivo di Colle di Nocera la prosecuzione delle attività e la salvaguardia dei posti di lavoro.
In questo contesto, rilevo con positività l’approccio nuovo con cui la Presidente della Giunta regionale dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha inteso impostare la discussione di ieri al Tavolo regionale.
Certo, la situazione resta difficile, ma l’ipotesi di lavoro proposta dalla Regione ci consente di affrontare una questione così vitale per l’economia dell’Umbria con un nuovo protagonismo delle istituzioni politiche e sociali regionali e su una base nuova che ci chiama ad un’assunzione più diretta di responsabilità.
D’altronde, l’assenza del titolare del dicastero allo Sviluppo economico, l’inconsistenza della politica industriale del Governo ed i limiti evidenti di una gestione commissariale la cui formula, a mio avviso, resta ancora un nodo da sciogliere per restituire una maggiore efficacia ed incisività alla sua azione, non possono che chiamare l’Umbria a sviluppare ogni tentativo per una soluzione positiva e definitiva della vicenda, pur nella consapevolezza della sua complessità.
Dobbiamo da subito pretendere, per quanto ci riguarda come Umbria, che le previsioni e gli impegni dell’Accordo di programma possano entrare nella loro fase operativa affinché la ricerca di ogni soluzione industriale seria possa essere fondata su delle condizioni attrattive per un’imprenditoria, anche locale, che non sia di rapina e che abbia interesse ad investire sul sito di Colle cos’ come possa essere eventualmente, se necessario, indirizzata verso una riconversione e un rilancio produttivo delle attività anche a garanzia dei posti di lavoro.
L’eventuale acquisto del sito da parte di Invitalia può costituire una garanzia affinché alcune di queste condizioni possano realizzarsi ed affinché il Governo stesso possa adeguatamente ed anche economicamente impegnarsi ed intervenire direttamente a soluzione di questa crisi.
E’ da tempo e a più riprese che ho sostenuto che, nel merito della crisi della Merloni, occorresse un cambio di passo ed una più chiara determinazione ad affrontarla approfondendone ogni elemento e non lasciando intentata alcuna possibilità.
Il Tavolo regionale di ieri si attesta su un livello più operativo e concreto che sancisce finalmente questo cambio di passo. Con questo spirito ed in virtù di questo nuovo approccio che le Istituzioni dell’Umbria devono affrontare domani i lavori del Tavolo interregionale convocato a Fabriano.
Di Giuliano Granocchia
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