PERUGIA - Avrebbe ottenuto l'esecuzione di lavori edili gratuiti nella sua villa a Porto Cervo, in cambio della sua partecipazione alla presunta associazione a delinquere, il giudice onorario arrestato nell'ambito dell'operazione della procura di Perugia ''Mattone d'oro'' della quale abbiamo già dato notizia. E' quanto hanno potuto accertare fino ad ora gli investigatori, che stanno ancora svolgendo indagini anche per valutare altri eventuali vantaggi ottenuti dal giudice. La ditta edile di Mascia - hanno ricostruito gli investigatori - negli anni '80 e '90 aveva eseguito lavori in strutture militari in Sardegna e, dopo circa 15-20 anni, aveva cominciato a presentare ricorsi (135 in tutto) alla magistratura civile per ottenere denaro dal ministero, facendo risultare (falsificando gli atti) l'esistenza di riserve legate a quei lavori. In molti casi i ricorsi erano stati trattati dallo stesso giudice arrestato, che aveva emesso i relativi decreti ingiuntivi alla Banca d'Italia, dando la possibilita' all'imprenditore di riscuotere il denaro. In altri casi - sempre secondo la ricostruzione degli investigatori - il giudice avrebbe tentato di parlare con i suoi colleghi per agevolare le pratiche. I ricorsi sono stati presentati per cifre fino a un massimo di 2-300 mila euro. Il giudice onorario arrestato, Giovanni Dionesalvi, romano, ha una villa a Porto Cervo, in Sardegna, contigua a quelle della famiglia Mascia. Ed e' proprio in questa casa che l'azienda edile di Mascia avrebbe compiuto lavori edili gratuitamente. Dall'ordinanza di custodia cautelare emerge che il giudice era legato da un rapporto di ''strettissima amicizia'' con l'ex imprenditore Giampaolo Mascia e di confidenza con i due figli avvocati di quest'ultimo. In alcune telefonate intercettate, Dionesalvi richiede a Mascia di svolgere attivita' edili e non nella sua villa, in occasione dei viaggi di quest'ultimo in Sardegna. Dalle conversazioni si evincerebbe poi che piu' volte Mascia ha sostenuto questi interventi a proprie spese. ''Che poi - scrive il giudice - l'atteggiamento del Dionesalvi non sia di mera richiesta di una cortesia emerge dalla conversazione in cui i congiunti del Mascia si dolgono del fatto che il giudice pretenda che l'abitazione sia terminata per il periodo estivo''. In questo caso Dionesalvi viene appellato come ''faccia di bronzo''. Condividi