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di Marco Casavecchia "Qui comincia la sventura del signor Bonaventura", così iniziavano le strisce del famoso personaggio dei fumetti nato nel 1917 dalla fantasia di Sto (Sergio Tofano) ed apparso sulle pagine del Corriere dei Piccoli per svariati decenni. Strisce che molti di quelli che hanno la nostra età, avranno letto da bambini. Le storie del Signor Bonaventura seguivano uno schema sempre uguale: la sventura del protagonista iniziale del protagonista che, tuttavia, portava inevitabilmente un vantaggio a qualcuno, il quale per riconoscenza regalava il famoso "milione di lire" al simpatico personaggio. La ricompensa era quasi sempre raffigurata in forma di un enorme biglietto di banca manoscritto, appunto "un milione" (di lire, che rappresentavano certo un enorme somma per quei tempi). Il fatto che l'ingenuo ma onesto Bonaventura riuscisse sempre a trarre un guadagno da un'iniziale situazione sfortunata conferisce alle storielle un indubbio valore educativo. Questo accostamento, che potrebbe risultare irriverente o un po' forzato, in realtà ci è venuto in mente pensando a Damaschi. La sua ci sembra un'avventura iniziata con un po' di difficoltà... ci appare un po' solo, finanziariamente parlando e, se nel frattempo non intervengono fatti nuovi, c'è solo da sperare che la sua avventura segua le vicende del Sig. Bonaventura. Intanto, Arcipreti, come ha avuto modo di confermare ieri sera durante il collegamento telefonico a Gala Sport, continua nella costruzione della "torta Perugia" in attesa delle ciliegine (a centrocampo, più in avanti), ha aggiunto un altro tassello in difesa con Taccucci, che completa una linea difensiva che potrebbe fare benino anche in C: Ripa, Taccucci, Tinazzi, Goretti, Radi e Fiorucci. Oggi dovrebbe rendere noti gli accordi con Miani (dato all'80%) e Corallo (dopo la risoluzione consensuale del contratto che lo lega al Gubbio). Sempre ieri sera, il presidente Monsignori ha avuto modo di ritornare sull'argomento Pontevecchio in C2, per fare chiarezza. Monsignori ha spiegato che il tentativo, per altro difficile, di affrontare l'avventura tra i professionisti è finalizzato solo alla opportunità di valorizzare il settore giovanile della Pontevecchio, potendo allestire anche formazioni inferiori alla Juniores, consentita in D. Magari solo un anno tra i Pro per poi ritornarsene tra i dilettanti, anche a costo di cedere il titolo sportivo al Perugia, di cui resta un vero tifoso. Prendiamo atto della sua chiarezza e spontaneità, e gli auguriamo tanta fortuna nel trovare anche le risorse economiche necessarie. Dalla chiacchierata con il DS Arcipreti abbiamo avuto la conferma di una nostra sensazione, per altro condivisa da molti, quella cioè che ci sarebbe un presidente di una squadra, prossima avversaria del Perugia in D, che sta allestendo uno squadrone, rafforzando la ben già agguerrita formazione dello scorso anno, si dice per arrivare davanti al Grifo, magari per poi non accettare la C2, come è già successo quest'anno. Qualcuno maligna per ripicca nei confronti dei tifosi che non avrebbero gradito fusioni di società, nomi composti o magliette "multicolor". Se fosse vero sarebbe l'ennesima dimostrazione di quanto siamo provinciali e mal disposti verso lo stesso Perugia. Come al solito: "A pensar male si fa peccato, ma ci si prende quasi sempre". Un saluto. Condividi