La presenza a cielo aperto, nel cimitero di Castel del Piano-Bagnaia, di resti di vecchie bare riesumate è al centro del comunicato stampa di Carlo Castori. Il consigliere del PdL, nel denunciare tale precaria situazione, evidenzia che la stessa determina il venir meno del rispetto nei confronti dei defunti e dei cittadini. Per questo il rappresentante dell’opposizione consiliare si augura che chi di competenza intervenga quanto prima per ristabilire il dovuto decoro. Di seguito il comunicato: “Per alcuni particolari luoghi la definizione di bello o brutto perde di qualsiasi significato: non ha senso parlare di bellezza per un ospedale o per un ufficio, quanto piuttosto di funzionalità ed efficienza. Così come per un luogo di ricordo e di riflessione, qual è il cimitero, non si dovrebbe mai parlare di bellezza o bruttezza, ma di rispetto per i cari che vi riposano e per i cittadini che portano un fiore. Numerose segnalazioni in questi ultimi mesi hanno invece indicato il venir meno di questo rispetto nel cimitero di Castel del Piano – Bagnaia; stona, con aiuole e stradelli sempre ben puliti, un deposito a cielo aperto di resti di vecchie bare riesumate ridotte a brandelli di legno e zinco posti in bidoni e sacchi di plastica. L’esumazione di una salma è un momento molto particolare, e spesso di rinnovato dolore per i familiari; non si può chieder loro di portar via il contenitore dei resti del proprio caro... Niente di più facile allora che metterli da una parte in attesa che qualcuno li porti via, e in attesa passano i giorni, le settimane, i mesi, senza contare la pioggia, il vento, il caldo di questi giorni estivi. Sempre in attesa che qualcuno, dalla cooperativa che gestisce il servizio cimiteriale alla Gesenu, decida di portare via i resti di bare zincate ormai vuote e le lapidi spezzate. Probabilmente è solamente difficile capire di chi sia la competenza, ma nel dubbio si preferisce lasciare tutto al suo posto, senza tener conto di odori non particolarmente gradevoli, e del rispetto che si deve avere all’interno di un cimitero”. Condividi