PERUGIA - Riequilibrare l'offerta formativa sul territorio evitando interferenze e sovrapposizioni; procedere a un graduale allineamento e al riordino dell'istruzione secondaria superiore; compatibilita' con le strutture, con le risorse strumentali e con le attrezzature esistenti; particolare attenzione all'istruzione tecnico professionale perche' legata strettamente con il mondo del lavoro. Sono le linee guida sulle quali vengono basati i criteri e le procedure per la programmazione territoriale dell'offerta di istruzione secondaria di II grado per gli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013 in Umbria. Della proposta, se ne e' parlato nella riunione della terza Commissione consiliare presieduta da Massimo Buconi. Ad illustrare tecnicamente l'atto e' stata Paola Chiodini (funzionario dell'assessorato regionale. Le riflessioni politiche avverrano alla presenza dell'assessore Carla Casciari il prossimo giovedi'), che ha ricordato come, per il 2010/2011, l'offerta formativa e stata fatta direttamente dal Miur e che la definizione di criteri per la programmazione della rete scolastica per i futuri due anni scolastici diventa necessaria sia per un possibile trasferimento delle competenze alle Regioni nella gestione dell'istruzione, sia per cercare di limitare o attutire gli effetti dei tagli degli organici del personale docente (- 313 posti) e di quello Ata. Nella programmazione futura dovranno essere valutate anche le richieste delle autonomie scolastiche e degli Enti locali rispetto all'istituzione di nuovi indirizzi, le eventuali aggregazioni e le nuove distribuzioni territoriali. A livello regionale, stando agli intendimenti della Giunta, si dovra' cercare di recuperare una formazione maggiormente orientata verso il turismo distribuendola, in modo piu' omogeneo, nel territorio regionale. Nell'ambito degli Istituti professionali, l'offerta formativa viene particolarmente semplificata con l'applicazione dei nuovi regolamenti e individua due soli indirizzi nel settore Industria e Artigianato''Manutenzione e assistenza tecnica'' e ''Produzioni industriali e artigianali''. Evidenziata la necessita' di un riequilibrio e di un ampliamento dell'offerta formativa attraverso una attenta assegnazione di opzioni (istruzione liceale) e di articolazioni (istruzione tecnica) al fine di garantire una diffusione nel territorio regionale piu' omogenea di offerte. E' stato anche evidenziato che la programmazione territoriale degli indirizzi debba tenere conto degli ambiti funzionali territoriali. La programmazione dovra' essere, quindi, partecipata attraverso apposite conferenze di territorio e si dovra' attentamente tener conto delle attese edei bisogni espressi dal territorio stesso. I Piani di offerta formativa dovranno presentare opportunita' di interazione-cooperazione sistematica tra sistema formativo e mondo del lavoro. Per quanto riguarda l'offerta formativa relativa all'istruzione professionale, si prevede che, anche gliistituti professionali statali, oltre alle istituzioni formative accreditate dalla Regione, possano erogare, nell'ambito della programmazione regionale,percorsi della formazione professionale, secondo specifici accordi fra la Regione Umbria e il Miur. Condividi