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TERNI - Si è tenuto a Palazzo Spada l’annunciato confronto tra una delegazione del Partito della Rifondazione Comunista, guidata dal Segretario Provinciale Angelo Morbidoni ed il Sindaco del Comune di Terni Leopoldo Di Girolamo sulle problematiche relative allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. L’incontro era stato richiesto dal PRC per verificare la consistenza della ipotesi di un ritorno all’incenerimento come soluzione per chiudere il ciclo dei rifiuti nel nostro territorio. Questa opzione è stata rilanciata dalla recente approvazione del preliminare piano d’ambito sui rifiuti da parte dei sindaci della provincia e poggia sul revamping dell’inceneritore Terni Ena di Maratta. Il Sindaco di Terni ha confermato che quella dell’incenerimento è una ipotesi concreta, ma che la scelta verrà fatta dopo l’espletamento di una pubblica gara ed un confronto nel consesso civico cittadino. La delegazione del PRC ha fatto presente di ritenere sbagliato il ritorno all’incenerimento e che questa soluzione non è in linea con l’accordo programmatico sulla base del quale Rifondazione Comunista, la primavera dello scorso anno, ha accettato di far parte della alleanza di centrosinistra. L’accordo programmatico, su questo tema, indica il superamento dell’incenerimento come strumento di smaltimento dei rifiuti e prevede di realizzare a Maratta un vero e proprio polo industriale del recupero e del riciclo, iniziando così la riconversione di quell’area, finora conosciuta come polo dell’incenerimento. Rifondazione Comunista ritiene questo uno dei punti qualificanti ed irrinunciabili della sua partecipazione al governo della città. Il Piano preliminare dell’ATI va nella direzione opposta rispetto a quella concordata e costringe la città a riaprire un dibattito sull’ incenerimento ritenuto oramai superato, specie dopo le note e gravi vicende che hanno portato alla chiusura definitiva dell’inceneritore ASM di Maratta. Non si fa, quindi, tesoro dell’esperienze negative dell’ultimo decennio, che hanno portato Terni al triste primato europeo di essere l’unica città con tre inceneritori, come pure vengono ignorati i risultati delle indagini, svolte in quest’ultimi mesi in seguito al rogo di Vascigliano di Stroncone, che confermano la presenza di diossina ed altre sostanze pericolose, nella zona di Maratta ed in tutta la conca ternana. Per Rifondazione Comunista, inoltre, non si può continuare ad affrontare questo problema partendo dalla fine del ciclo, come dimostrano le polemiche di questi giorni sulla richiesta di corposi aumenti delle tariffe. Terni manda oggi circa i due terzi dei propri rifiuti alla discarica di Orvieto, essendo la raccolta differenziata ferma da tempo intorno al trenta per cento. L’ASM ha redatto, già da diversi mesi, un proprio piano per dare il via ad una seria raccolta differenziata che, attivando anche il porta a porta, si prefigge di raggiungere l’obiettivo minimo del 65% entro il 2012, come stabilito dalle leggi nazionali. Una proposta, quella della municipalizzata ternana, che prevede il potenziamento delle attuali strutture e la costituzione, a Maratta, di nuovi impianti come quello di un biodigestore per il trattamento dei rifiuti organici. L’attuazione di quel piano porterebbe, attraverso il coinvolgimento di tutta la cittadinanza, al dimezzamento dei rifiuti da trasferire alla discarica di Orvieto, con sensibili minori costi complessivi. Sono queste le fondamenta indispensabili per poter avviare la costruzione di quel polo industriale del recupero e del riciclo che consentirebbe di avere una filiera completa, conveniente dal lato economico, generatrice di nuove opportunità di lavoro e sostenibile sul piano ambientale. Rifondazione Comunista chiede, quindi, che il piano dell’ASM venga portato al più presto in discussione nei consessi pubblici, in modo da aprire un ampio e partecipato confronto politico e che, in riferimento alle vicende di questi giorni, non si proceda ad aumenti tariffari prima di esso. Si può e si deve tener conto delle attuali difficoltà economiche delle amministrazioni locali nella discussione sui tempi e sulle modalità, ma non sulla direzione da percorrere: Rifondazione Comunista non tollererà che un solo euro dei cittadini venga destinato a scopi diversi da quelli concordati, né che si ripetano le scelte del passato. L’assessore provinciale Bellini ha lanciato l’idea di un “patto per l’ambiente”; il PRC è disponibile e fa la prima proposta concreta: dal Gennaio 2008 non si bruciano più i rifiuti nella conca ternana: consideriamo questa la prima pietra su cui costruire il futuro di Terni. Condividi