PERUGIA - ''Intendiamo batterci affinche' in sede di conversione del decreto vengano accolti gli emendamenti che la nostra organizzazione ha proposto in occasione dell'audizione parlamentare. Emendamenti che puntano a restituire alla manovra un segno piu' decisamente favorevole ai pensionati e ai lavoratori dipendenti e, in particolare, a quelli del settore pubblico, della ricerca e della scuola''. Lo ha detto Claudio Bendini segretario della Uil Umbria, commentando la manifestazione svoltasi stamani di fronte alle Prefetture di Perugia e Terni.
''La manovra di aggiustamento era necessaria - spiega la segreteria della Uil - l'alternativa di azione era tra una maggiore pressione fiscale, sempre osteggiata dal sindacato, e una riduzione della spesa corrente. Il Governo e' intervenuto anche sugli stipendi dei pubblici dipendenti, 'accusati' di aver goduto negli ultimi dieci anni di aumenti retributivi pari al 40% (contro il 22% dei privati)''. Ma, a riguardo, spiegano dalla segreteria, ''va fatta chiarezza, quella percentuale considera anche le retribuzioni dei dipendenti pubblici non contrattualizzati che rappresentano la causa determinante dell'incremento maggiore rispetto al settore dei lavoratori privati. Se si considerano solo quei lavoratori che hanno avuto aumenti derivanti dai contratti, peraltro sottoscritti dai Governi, si puo' verificare che essi sono stati assolutamente in linea con quelli del settore privato''.
''Abbiamo chiesto al Governo - ha aggiunto Bendini - di puntare sullo scambio 'piu' produttivita' piu' salario', invece questa rivendicazione e' stata vana. E' stato invece deciso il blocco della contrattazione nel pubblico impiego per i prossimi tre anni. Altro punto della manovra che non ci trova concordi, la decisione di limitare il numero delle finestre verso il pensionamento. Una scelta che costringera' i lavoratori a ritardare il momento per andare in pensione. Valutiamo positivamente i capitoli relativi alla riduzione dell'evasione fiscale e al contenimento dei costi della politica''.
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