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PERUGIA - Confermata in appello la condanna all'ergastolo inflitta ad Alberto Pietrini, il cinquantanovenne accusato di avere ucciso nel 2008 a Casacastalda Marisa Radicchia, la moglie dalla quale era separato. La sentenza e' stata letta oggi pomeriggio dopo una camera di consiglio durata circa due ore. I giudici hanno anche confermato la custodia cautelare in carcere per l'imputato che si e' proclamato estraneo al delitto. Pietrini ha assistito alla lettura del dispositivo e quindi ha lasciato l'aula della Corte d'assise d'appello di Perugia in carrozzina sulla quale si trova per le sue condizioni di salute. Il difensore dell'imputato, l'avvocato Leonardo Romoli, che oggi aveva chiesto l'assoluzione del suo assistito, ha gia' annunciato ricorso in Cassazione contro la sentenza. Gli avvocati Walter Biscotti e Morena Bigini, che hanno rappresentato come parte civile i figli di Pietrini, Simone e Venusia, hanno espresso ''soddisfazione per la conferma dell'ergastolo''. ''Anche in virtu' - hanno aggiunto - delle sconcertanti dichiarazioni rese dall'imputato che ha mostrato anche oggi il suo vero volto. Quello di un assassino che pur di sottrarsi all'ergastolo e' stato capace di accusare il figlio''. Nel corso del suo interrogatorio, Pietrini aveva infatti negato qualsiasi responsabilita' nel delitto sostenendo invece che a compierlo sarebbe stato il figlio. Condividi