di Daniele Bovi
Un perugino su due, tra quelli che hanno ricevuto (appena dopo le elezioni di marzo) uno dei famosi “avvisi bonari” relativi al pagamento della Tosap, ha presentato ricorso alla Dogre, la società a cui il Comune ha affidato il censimento e la riscossione della famigerata tassa. Come molti in città sanno infatti, i termini per presentare la documentazione sono scaduti il 30 giugno scorso.
Ad oggi, come ha riferito questa mattina alla commissione Controllo e Garanzia l'ingegner Naldini (responsabile del settore), i ricorsi sono 7549 su un totale di 14956 avvisi bonari spediti. La cassetta postale della società però si è intasata durante il mese di giugno: fino al 31 maggio infatti erano pervenuti appena 731 plichi. Quasi settemila quindi sono stati quelli arrivati nell'ultimo mese.
Come ribadito anche questa mattina da Naldini, secondo il contratto stipulato con la società a stabilire se le recriminazioni dei cittadini hanno un fondamento o meno è proprio la Dogre. La task force messa in piedi dall'assessore Ciccone (presente anch'egli questa mattina), ha infatti solo il compito di “verificare se l'istruttoria fatta da Dogre sui vari ricorsi rispetti i termini del contratto”. Un forte ruolo di controllo delle procedure quindi.
Degli oltre settemila ricorsi la Dogre ne ha esaminati fino ad oggi 101. “Sebbene non sia – ha detto Naldini – un campione statisticamente rilevante emergono comunque dei dati interessanti. Di queste 101 verifiche 86 sono state ritenute ben compilate dal gruppo di lavoro del Comune”. Il dato significativo arriva proprio intorno a queste 86 verifiche: la Dogre infatti ha accolto nel 44 per cento dei casi i ricorsi presentati dai perugini. “Un dato – commenterà poi Ciccone – politicamente rilevante”. I punti sui quali si sono concentrati i ricorsi dei cittadini riguardano perlopiù la tipologia del passo (66 per cento). Poi vengono le questioni sulla comproprietà e le contestazioni sulle misure dei passi.
“Le somme politiche della vicenda – ha sottolineato Ciccone – le tireremo alla fine. Fatto sta che il 51 per cento di segnalazioni fatte dai cittadini è un dato importante: se le proporzioni verranno rispettate una volta ultimate le verifiche significherebbe che siamo di fronte ad un 25 per cento totale di errori”. Un dato, come si diceva in precedenza, “politicamente rilevante”. Così come è rilevante il numero di perugini che fino ad oggi hanno pagato la tassa: sui 7500 che hanno fatto ricorso, circa duemila hanno versato quanto dovuto alla Dogre.
Quanto alla società al centro della bufera, è stato proprio il suo amministratore delegato, Armando Greco, a riferire questa mattina alla Commissione lo stato dell'arte. “In due mesi – ha detto Greco – termineremo le verifiche su tutte le domande presentate”. Decisamente più lunghi invece sono i tempi relativi al completamento della mappatura delle strade. Tempo che Greco stima in 24 mesi, con otto persone costantemente impegnate.
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