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Sono un ''capro espiatorio'': così si è definito Roberto Spaccino in una dichiarazione spontanea nella prima udienza del processo davanti alla Corte d'assise d'appello di Perugia. L'ex camionista è stato condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio della moglie Barbara Cicioni uccisa nel maggio 2007 quando era incinta all'ottavo mese. Un delitto al quale Spaccino si è sempre proclamato estraneo. Dopo la dichiarazione spontanea dell'imputato è cominciata la requisitoria dei pubblici ministeri Antonella Duchini e Dario Razzi. I magistrati hanno già depositato una memoria alla Corte d'assise d'appello chiedendo la conferma della condanna di primo grado. Oggi Razzi ha sostenuto che quello di Spaccino ''è l'atteggiamento tipico di chi non ha argomentazioni a sostegno della propria tesi''. L'udienza è stata quindi rinviata al 15 luglio prossimo. Già fissate le date del 4 e 6 agosto e del 20 settembre quando potrebbe arrivare la sentenza. Barbara Cicioni venne uccisa nel maggio del 2007 nella villetta dove abitava con il marito e i due figli, a Compignano di Marsciano. Condividi