di Marco Casavecchia
"Arsona!" disse la vecchietta che, claudicante per l'età, arrancava verso l'uscio di casa per vedere chi fosse, alquanto seccata dall'insistenza, con la quale l'inaspettato visitatore sembrava essersi incollato al campanello della porta d'ingresso. Speriamo di sbagliarci, ma cominciamo sentir risuonare la stessa musica alla porta del Grifo.
Ogni venditore o promotore che suona alla nostra porta vorrebbe convincerci che il prodotto che illustra è sicuramente migliore di quelli che propone la concorrenza e dal suo punto di vista non è possibile dargli torto, ma nella fattispecie, quello che ci preoccupa è che già circolino nomi di direttori sportivi e allenatori, tutti quotati e dal pedigree eccellente, validi candidati a guidare il futuro Grifo in D, per un campionato vincente, ma il fatto che a pochi giorni dal termine fissato per l'affiliazione di una società al CRU, ancora nomi definiti d'imprenditori e società costituite non se ne vedono.
Detto che sulla serietà di alcune persone siamo disposti a scommettere, e di questi tempi è un rischio notevole, visti gli ultimi accadimenti, quello che ci preoccupa è il fatto che avremmo preferito una soluzione che mettesse d'accordo tutte le componenti, invece ci sembra di rivivere, speriamo con esito del tutto diverso, la situazione pre asta, con un tourbillon di voci, di presunte cordate, di promesse non mantenute, di buoni propositi, ma che si è risolta con un nulla di fatto.
Ci chiediamo, sempre con umiltà e con l'approccio da tifoso, forse anche da sempliciotti del calcio, ma non sarebbe stato opportuno, da parte del sindaco, convocare un tavolo unico, al quale invitare tutte le parti interessate: comitato ed imprenditori a suo sostegno (anche qui ancora nessun nome se non quello del sig. Faruolo), cordata casereccia (Damaschi, Angelelli), con i rispettivi uomini immagine, da un lato Ercoli e Luchini, impensabile ipotizzare un Grifo senza il loro valido apporto ed il contributo della loro esperienza, dall'altro Ravanelli (sembra lui il testimonial), il cui nome dovrebbe costituisce una valida garanzia di serietà d'intenti, e vedere di unire gli sforzi per la nascita di un'unica società, robusta economicamente e supportata dalla presenza di persone capaci e competenti?
La nostra preoccupazione, che sicuramente è infondata e forse dettata solo dallo scoramento e dalla frustrazione di tifosi provati da tanto scempio intorno al Grifo, è quella di sentir risuonare tanti "campanelli" ma non accordati tra loro. Rischiamo di creare tanto frastuono con il risultato di ripetere un film già visto. Del resto la famosa "fila" che ritenevamo si sarebbe dovuta formare alla porta del Grifo, almeno così ci avevano detto sarebbe successo, non la vediamo e non crediamo si formerà negli ultimi giorni al termine dei "saldi". Se non fosse per la costituzione di una società da affiliare al CRU, da parte del Comitato, che sembra imminente temeremmo anche per la D, viste le tante chiacchiere ma i pochi fatti concreti da parte di altri.
Ci chiediamo se sia mai esistito un partito della D e dove sia finito, adesso che il campo è sgombro, e cosa aspetti a materializzarsi per prendere possesso della società. A meno che siano tutti preoccupati che se non si passa dal comitato, inevitabilmente si corra il rischio di essere indicati come membri della "setta". Sarebbe grave anche questo. Non crediamo sia quello di Damaschi, Angelelli e soci, anche perché ci risulta che non tutti politicamente siano vicini all'amministrazione rossa di Perugia, ma forse non siamo molto ben informati. Il Cavaliere, proprietario del complesso Acquarossa, da tempo ambiva alla presidenza del Perugia, fin dai tempi dei Silvestrini. Dubitiamo per altro che sia un affare mettere le mani sul Curi, in questo momento, se quelle fossero le reali intenzioni del partito della D.
Ammettendo sia vero ciò che ci risulta, lo stadio è talmente mal messo, che dovrebbe essere solo ricostruito, e per farlo è evidente serve un'impresa di costruzioni (anche se Angelelli ne possiede una di demolizioni, se non erriamo); sembra infatti che si vada avanti da anni con deroghe alla agibilità dell'impianto. Sicuramente la verità vera non la sapremo mai, le nostre sono solo impressioni, frutto della lettura dei fatti quotidiani, di qualche confidenza da parte di vari personaggi che incontriamo qua e là e della nostra fantasia.
Auguriamoci pertanto che le nostre preoccupazioni svaniscano ben presto e che si possa cominciare a parlare di calcio. A tal proposito vista la nostra abissale ignoranza in merito ai campionati dilettantistici, come ci è stato fatto notare, potendo contare su compagni di banco competenti e capaci, ci siamo messi a studiare (non a copiare ben inteso), cosa questa che ci è sempre riuscita bene, a tal punto che ora l'insegniamo agli altri. Un saluto.
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