Floriana Lenti
E’ già stata a Perugia. Indiscussa protagonista di piacevoli serate al Loop Cafè, intimo locale del centro storico, ha riempito le sale ipnotizzando gli occhi del pubblico. Con un pantalone, una maglietta e la chitarra al collo e la sua schiettezza ha coinvolto gli spettatori creando un rapporto sincero e diretto. Giulia Ananìa, artista romana, domani sera, 26 giugno, ritornerà nel cuore dell’Italia insieme ai “Lecasepopolari”; un evento che si svolgerà nella splendida cornice dell’anfiteatro Parco Sant’Angelo a ingresso libero dalle 22.30.
Si esibirà unendo vari stili: rock scarno, ballate pop, melodie e impatti ritmici e non mancheranno di certo le esplosioni musicali con Andrea Ruggiero al violino elettrico, Maddalena Finocchiaro al violoncello, Marta Ventiruni alla chitarra elettrica, Fabio Gabbianelli al basso, Leonardo Milani ai sinth e Matteo Gabbianelli alla batteria.
Giulia Ananìa è prodotta da due dei più grandi produttori italiani di musica d’autore indipendente: Daniele Sinigallia e Filippo Gatti, già dietro ad artisti come 24 Grana, Riccardo Sinigallia, Niccolò Fabi, Elettrojoyce, Bobo Rondelli e tanti altri.
Può contare oltre 250 concerti in tutta la nazione nei migliori club, teatri, spazi occupati e tre tour tra Francia e Spagna, collaborazioni importanti con cinema e teatro e con i più importanti artisti del panorama italiano.
Ama unire spesso nei suoi live la musica alle arti visive coinvolgendo videomaker, illustratori, performer. A breve uscirà il suo nuovo album, nell’attesa del grande giorno darà il via al tour estivo passando per Perugia. E’ travolgente la capacità che ha Giulia di “raccontare” storie di adolescenza, amori indecisi, viaggi onirici e paesaggi urbani, con un lirismo quasi cinematografico, come in “Adamo ed Eva”, “Il nuotatore”, “Maggio”.
E’ romana, energica, brillante, classe 1984, eppure sa accompagnare il pubblico dal profumo della pioggia estiva ai campi di grano pugliesi in un viaggio che comprende “tutta l’Italia con il viso blu, le bandiere, i cristalli e le tovaglie di carta” ricordandoci che non bisogna mai “rischiare di sottovalutare le conseguenze dell’amore”.
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