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Perugia - ''Anche mio marito oggi e' felicissimo, questo giorno lo aspettava da tanto anche lui''. Sono le parole commosse con le quali Emanuela Becchetti, la vedova del carabiniere Donato Fezzuoglio, ha accolto la notizia degli arresti dei presunti responsabili dell'omicidio di suo marito. La donna e' intervenuta all'inaugurazione della caserma dei carabinieri di Ponte San Giovanni, a Perugia, intitolata a Fezzuoglio. ''E' una bella notizia - ha affermato - che non ci fa tornare indietro, pero' l'aspettavamo da tempo. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso senza deluderci''. La vedova ha poi ringraziato tutti i carabinieri. ''Vorrei abbracciarli uno a uno - ha detto - sono persone meravigliose che non ci hanno mai abbandonato''. CHI ERA DONATO FEZZUOGLIO - L'appuntato Donato Fezzuoglio nasce a Potenza il 27 maggio 1976. Nel 1995 consegue il diploma di ragioniere iscrivendosi successivamente alla facolta' di Scienze politiche dell'Universita' ''La Sapienza'' di Roma senza terminare il ciclo di studi poiche' nel 1997 si arruola quale carabiniere ausiliario. Prestando servizio presso la Regione Basilicata dell'Arma partecipa al concorso per carabinieri effettivi superandolo brillantemente. Al termine del 109/o corso presso la Scuola allievi di Roma, viene destinato alla stazione Carabinieri di Umbertide. Successivamente, superata la prova di guida veloce, viene trasferito all'aliquota radiomobile del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Citta' di Castello. Il 30 gennaio 2006, in Umbertide, alle ore 15.55, intervenendo presso la locale Agenzia del Monte dei Paschi di Siena, dove era in atto una rapina, ingaggiava un conflitto a fuoco con i rapinatori, venendo colpito mortalmente da un proiettile alla schiena. Per questo ''eroico gesto'' e' stato insignito, dal presidente della Repubblica, della Medaglia d'oro alla ''memoria''. ''Nel corso di servizio perlustrativo - e' detto nella motivazione -, palesando spiccate doti di coraggio, ferma determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava ad affrontare, unitamente ad altro militare, tre pericolosi malviventi sorpresi in flagrante rapina ai danni di un istituto di credito, esponendosi alla violenta azione di fuoco dei malfattori. Replicava con l'arma in dotazione costringendo alla fuga i rapinatori finche', attinto da un colpo proditoriamente esplosogli alle spalle da un altro rapinatore in posizione defilata, si accasciava esanime al suolo. Fulgido esempio di eroismo, di elette virtu' militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio''. Condividi