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di Marco Casavecchia Se la Osj Knights of Malta Foundation, dell’avvocato Rossi, come è emerso nell'udienza di ieri, è una società iscritta nel registro delle società inglesi ma che, addirittura dal 31 dicembre 2008, risulta “dormant” cioè, dormiente (inattiva), come la famosa Bella nel bosco, senza la speranza che un qualsiasi principe azzurro, verde o rosa, passi a risvegliarla, le speranze di Covarelli di salvare "capra e cavoli", sembrano addirittura in "coma". Anche ieri, come molti di noi immaginavano, magari segretamente sperando che l'ennesima azione dell'ex presidente del Perugia non si rivelasse l'ennesimo coup de théâtre, non s'è visto il becco di un quattrino, ergo il D-day/quater, dell'otto luglio prossimo, rischia di diventare la data da riportare in epigrafe sulla lapide del Grifo e, con ogni probabilità, anche quella che segnerà l'inizio di guai grossi, se già non fossero tali, per qualcun altro. Avanti quindi con "l'Operazione D". D come serie D, come Dilettanti, come Disperazione per chi ne ha passate di giornate al Santa Giuliana, prima e al Pian di Massiano, divenuto Curi poi, soffrendo per le imprese del Grifo, belle o brutte che siano state. Inutile ricordare la serie A, le prime sfide in Europa del Perugia di D'Attoma, Ramaccioni, Castagner, le discese ardite (fino alla C2) e le risalite (ritorno in A, con Gaucci), in un tourbillon di successi e fallimenti, fino all'agonia di questi giorni. D come disperazione, ma anche D come "Dobbiamo farcela". Riprendiamo il cammino tutti insieme, accantonando invidie, gelosie e liti tra poveri, con un unico scopo, quello di aiutare chi, in questo momento, si sta dando da fare per ripartire con un progetto che abbia un futuro. Molto attivo, in questo senso, il Comitato di Biscotti – Chiavini che, presto, sotto la sapiente regia di Ilvano Ercoli, apprezzato ex segretario di ben altro Perugia, darà vita ad una nuova società calcistica presso un notaio di Perugia, ed intraprenderà tutto l'iter fino alla affiliazione della stessa al Comitato Regionale Umbro della Figc. Serviranno soldi, tanti, e probabilmente oltre quelli che dovranno giocoforza mettere gli imprenditori che sosterranno il progetto, altri ne dovranno arrivare dai tifosi. Chi 5, chi 10, chi 100 chi 1000 euro, ognuno secondo la propria disponibilità economica (molti tifosi sono ragazzi, gente con stipendi da fame, grazie a qualcuno, inoccupata o peggio ancora disoccupata), sicuramente qualcosa metterà sul piatto d'onore per il Grifo. A meno che il sindaco non riesca a far coagulare intorno a sé questo gruppo di facoltosi imprenditori locali, e convincerli a "cacciare" un paio di centomila euro per uno (per alcuni l'equivalente del costo del proprio parco auto), facendo capire a lor signori che un Perugia che dovesse ben presto tornare a certi livelli, costituirebbe un punto di prestigio per loro ed un interessante motivo di ritorno di immagine, se non economico, per tutti. Buona fortuna a tutti noi. Condividi