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I lavoratori della Fiat stanno dando al Paese una splendida lezione a difesa della democrazia e dei diritti. Dopo lo sciopero a Mirafiori e a Termini Imerese, il voto di ieri di Pomigliano conferma l’ampia volontà di non subire passivamente l’offensiva ai diritti dei lavoratori condotta in queste settimane con inaudita arroganza della Fiat e sostenuta dal governo. Del resto, come è emerso dalle dichiarazioni rese nella giornata di ieri dai lavoratori che hanno votato si, costoro l’hanno fatto non certo per convinta adesione ai contenuti del diktat Fiat, ma per evitare il dramma della perdita del lavoro. E’ ora necessario che la dirigenza Fiat si renda conto che un’industria moderna non si gestisce con metodi da padroni delle ferriere, ma con il consenso e la collaborazione di una classe operaia preparata e qualificata come quella dell’industria automobilistica italiana. Il governo si impegni ora perché la Fiat, che tanto ha ricevuto per decenni dallo Stato e dai contribuenti italiani, abbandoni ogni idea di rivalsa e attui il rilancio della fabbrica di Pomigliano. Condividi