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Il Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Terni Il Partito della Rifondazione Comunista di Terni ritiene sbagliata ed inaccettabile l’ipotesi di un ritorno all’incenerimento come soluzione per chiudere il ciclo dei rifiuti nel nostro territorio. Questa ipotesi è stata rilanciata dalla recente approvazione del piano d’ambito sui rifiuti da parte dei sindaci della provincia e poggia sul revamping dell’inceneritore Terni Ena di Maratta. Tale proposta è per noi inaccettabile perché riporta le lancette del tempo indietro di più di un decennio, ad un dibattito che consideravamo oramai superato, specie dopo le note vicende che hanno portato alla chiusura definitiva dell’inceneritore ASM di Maratta. Anzi, quest’ultima vicenda, sembra essere stata del tutto rimossa dagli estensori del nuovo piano e dai sindaci dell’Ati. E’ come se il procedimento giudiziario (per i gravi reati ipotizzati di disastro ambientale, abuso d’ufficio, ecc.), iniziato in questi mesi, non coinvolgesse i vertici dell’ Azienda Municipalizzata ternana, gli amministratori locali della scorsa legislatura, i responsabili degli enti di controllo ed altri soggetti, ma fosse estraneo alla nostra città. Come sono del tutto ignorati i risultati delle indagini, svolte in quest’ultimi mesi in seguito al rogo di Vascigliano di Stroncone, che confermano la presenza di diossina ed altre sostanze pericolose, nella zona di Maratta ed in tutta la conca ternana. Rifondazione Comunista, la primavera dello scorso anno, ha accettato di far parte della nuove giunte di centrosinistra sulla base di un accordo programmatico che, in discontinuità con le amministrazioni precedenti, indicava il superamento dell’incenerimento come strumento di smaltimento dei rifiuti. L’accordo programmatico prevede di dar vita a politiche che portino alla realizzazione di un vero e proprio polo industriale del recupero e del riciclo a Maratta, iniziando così una vera e propria riconversione dell’area, finora conosciuta come polo dell’incenerimento. Il Piano dell’ATI va nella direzione opposta rispetto a quella concordata la scorsa primavera. Non si fa, quindi, tesoro dell’esperienza negativa dell’ultimo decennio, che ha portato Terni al triste primato europeo di essere l’unica città con tre inceneritori e si ripropone il vecchio schema: tornare a bruciare i rifiuti urbani a Maratta, adattando allo scopo l’inceneritore Terni Ena, favorendo l’azienda romana Acea, che da tempo attende di entrare nel business. La ternana ASM ha redatto, già da diversi mesi, un proprio piano per dare il via ad una seria raccolta differenziata che, attivando anche il porta a porta, si prefigge di raggiungere l’obiettivo minimo del 65% di raccolta differenziata entro il 2012. Quella dell’ASM è una proposta, di cui si è conosce solo qualche anticipazione, che non prevede l’incenerimento ma il potenziamento delle attuali strutture e la costituzione, a Maratta, di nuovi impianti quali quello di un biodigestore per il trattamento dei rifiuti organici. L’attuazione di quel piano, stranamente non ancora ufficializzato, porterebbe a nuova occupazione, ad una gestione corretta del ciclo, attraverso il coinvolgimento di tutta la cittadinanza ed alla sensibile riduzione dei rifiuti da trasferire alla discarica di Orvieto, con relativi minori costi. Sono queste le fondamenta indispensabili per poter avviare, entro la fine della legislatura, la costruzione di quel polo industriale del recupero e del riciclo che consentirebbe di avere una filiera completa, conveniente dal lato economico e sostenibile sul piano ambientale. Rifondazione Comunista chiede che il piano dell’ASM venga portato al più presto in discussione nei consessi pubblici, in modo da aprire un ampio e partecipato confronto politico su queste tematiche, in tutta la provincia di Terni. Si può e si deve tener conto delle attuali difficoltà economiche delle amministrazioni locali nella discussione sui tempi e sulle modalità, ma non sulla direzione da percorrere: Rifondazione Comunista non tollererà che un solo euro dei cittadini venga destinato a scopi diversi da quelli concordati, né che si ripetano le scelte del passato. Su queste tematiche, il PRC chiederà un confronto immediato al Sindaco di Terni, al Presidente della Provincia ed alle forze politiche che sostengono la maggioranza. Condividi