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PERUGIA - “Morti sul lavoro come Leonardo Ippoliti, 29 anni, operaio alla TK-Ast di Terni; un accordo ricatto a Pomigliano; una finanziaria da 'macelleria sociale'; una crisi che per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, semplicemente non esiste”. Sono questi, secondo il capogruppo di Rifondazione comunista a Palazzo Cesaroni, Damiano Stufara, i motivi per aderire allo sciopero generale indetto dalla CGIL per il 25 giugno 2010. Nel comunicare l'adesione del suo gruppo allo sciopero, Stufara sottolinea l'esigenza di “ristabilire la verità per bloccare l'ennesimo attacco del governo ai diritti dei lavoratori, dei pensionati e degli studenti, per una politica di giustizia ed equità sociale affinché la crisi la paghi chi l'ha causata” ed annuncia l'impegno “a lottare per una svolta politica che ponga fine al predominio della rendita e del capitale finanziario, rimettendo al centro i diritti e il lavoro”. Per il consigliere regionale “il governo di destra nega l'emergenza sociale italiana: non esiste il problema della disoccupazione e del precariato, non esiste il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro, non esiste il problema della povertà per intere fasce di popolazione. Per il governo l'unica vera emergenza italiana è la magistratura, la libertà d'informazione e gli immigrati. Dietro questo schema populistico berlusconiano e della destra italiana – conclude Stufara - si cela l'ulteriore e definitivo attacco alle regole di equità sociale, alle conquiste dei diritti sociali, per accelerare la deregolamentazione e porre il profitto delle imprese e della finanza sopra la dignità umana”. Condividi