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Un utile di 806 mila euro, cui si aggiungono accantonamenti per un milione e 600 mila euro, è ''l'apprezzabile risultato'' conseguito dall'Azienda perugina di mobilità nel 2009, così come l'ha definito, illustrando il bilancio, il presidente Apm, Giovanni Moriconi, che ha parlato di ''un anno di transizione, particolare e importante''. Quello del 2009 infatti - ha spiegato Moriconi in una conferenza stampa - è stato ''l'ultimo bilancio di Apm dopo cento anni di attività nel perugino'': nel 2010, infatti, si parlerà del bilancio di Umbria Tpl, la holding regionale dove, entro fine 2010, confluiranno Apm e altre tre aziende del trasporto pubblico locale (Atc, Fcu e Ssit). Tra i fattori positivi del 2009, Moriconi ha elencato la riduzione dei prezzi del carburante che ha consentito un risparmio di 1,2 milioni e quella dei tassi di interesse, con l'abbattimento di 1,4 milioni di oneri finanziari. Importante anche lo sviluppo delle attività complementari, come l'avvio della centrale a biomasse a San Giustino e il lancio del kit dual fuel, la cui commercializzazione parte in questi giorni a livello nazionale. Soddisfacente anche il bilancio di sostenibilità, il quarto elaborato da Apm per attestare l'attenzione all'ambiente, ai dipendenti, agli utenti e agli stakeholder. Resta consistente il livello degli investimenti, tra cui quelli per l'acquisto di 12 nuovi autobus, per la sicurezza degli ambienti e delle attrezzature di lavoro, per il completamento del deposito di Città di Castello (costato 1,1 milioni di euro) e per gli impianti fotovoltaici di Perugia e Città di Castello (il 7 luglio sarà inaugurato quello di piazza Partigiani). Moriconi ha evidenziato anche ''una serie di criticità''. Per l'anno in corso, Apm, come le altre aziende di trasporto pubblico umbre, è ancora in attesa dei trasferimenti regionali per la copertura degli oneri derivanti dal rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e sconta pagamenti ritardati da parte degli enti concedenti e restrizioni al credito. ''Preoccupante'' anche il taglio stimato al trasporto pubblico umbro di 40 milioni in connessione con la manovra del governo. Inoltre, se il numero di passeggeri trasportati resta inoltre consistente (circa 27 milioni e 800 mila, inclusi scale mobili, ascensori e servizio navigazione), ''la crisi economica sta riducendo la domanda di mobilità, calata a livello nazionale del 5,4 per cento''. Non preoccupa, invece, la diminuzione di 600 mila biglietti venduti per il trasporto su gomma, perché ad essa ha corrisposto un aumento dell'uso del minimetrò (circa tre milioni di passeggeri). L'amministratore unico di Umbria Tpl, Christian Cavazzoni, presente stamani alla presentazione del bilancio, ha definito Apm ''un modello per l'azienda unica soprattutto in termini di strategie, in quanto ha trovato risorse esterne rivolgendosi a settori innovativi come le rinnovabili e a nuovi mercati nazionali e internazionali''. Condividi