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di Marco Casavecchia Venghino, siori, venghino...avanti c'è posto! La fila dei pretendenti a rilevare il Grifo in D, che doveva essere lunga chissà quanto, già perde qualche pezzetto...così sembra. Prima, con grande stupore, abbiamo incassato l'arresto di Di Marzo, che con i suoi modi posati e per bene, ci aveva conquistato e che ritenevamo un buon elemento catalizzatore, intorno al quale aggregare quegli imprenditori di cui parlava il Comitato "Io sto con il Grifo", poi leggiamo che il sig. Pedini, imprenditore perugino, avrebbe, per così dire, messo le mani avanti ed affermato di essere interessato solo ad una compartecipazione societaria. Ancora oggi, non ci sembra le cordate per la D, siano così tante da temere una pericolosa rivalità o, come pensavamo, tali da far rendere imbarazzante la scelta da parte del sindaco. Mah! L'impressione è che quasi, quasi adesso dovremo augurarci veramente l'esistenza di un "Partito della D", altrimenti va a finire che non vedremo al Curi nemmeno giocare i dilettanti. Altro che concerti e calcio professionistico...buona da brucare l'erbetta diventa, ajò! Buona per Willy, giardiniere tuttofare della scuola elementare di Springfield o per le cornacchie ed i piccioni a caccia di insetti e vermetti. PS: Oggi si è svolta un'illuminante conferenza stampa di alcuni personaggi politici, secondo i quali la colpa di tutto sarebbe, più o meno: 1. degli imprenditori perugini, che sono rimasti immobili e si sono dimostrati insensibili; 2. dell'amministrazione comunale, incapace e responsabile della situazione che si è venuta a creare, in merito al calcio ma anche al volley maschile, oltre che del degrado socio ambientale che riguarda tutta la città 3. del sindaco, in particolare, incapace di assumere il ruolo di elemento catalizzatore, per cercare di raccogliere le risorse necessarie, tali da garantire la sopravvivenza del Grifo in C. Grazie, non ci eravamo accorti di nulla. Se non fosse stato per questa illuminante conferenza stampa non avremmo mai scoperto la verità. Ma ci chiediamo: dove erano loro, mentre si verificava tutto questo? Magari, invece di indire conferenze stampa ora, che suonano tanto inutili quanto solo propagandistiche, non sarebbe stato meglio muoversi prima, e cercare di sensibilizzare chi poteva fare qualcosa, qualunque cosa? Magari, se era nelle loro possibilità, raccogliere intorno a qualche figura di spessore, imprenditori locali o umbri, tra i quali immaginiamo anche elettori di entrambi gli schieramenti politici, invece di venirci a dire adesso quello che si poteva o doveva fare? Adesso tutti hanno la ricetta e la cura giusta...adesso che il malato è morto. Condividi