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IL NO DELLA FIOM PER IL LAVORO, I DIRITTI E LA DIGNITÀ Lavoratrici e lavoratori di Pomigliano, sulle vostre spalle pesa in questi giorni un terribile ricatto. Da un lato la minaccia di chiusura dello stabilimento, dall’altro i diritti fondamentali garantiti dal Contratto nazionale, dallo Statuto dei lavoratori, dalla Costituzione. L’accordo che la Fiom non ha sottoscritto porta indietro di più di 50 anni le condizioni e i diritti del lavoro. Cambiano i turni, le pause, l’organizzazione del lavoro. Con un aggravio pesantissimo per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Ma, oltre a questo, per la prima volta in Italia si scrive che per le lavoratrici e i lavoratori di Pomigliano non varrà più il Contratto nazionale sugli orari di lavoro, sul trattamento di malattia, sulle qualifiche. Per le lavoratrici e i lavoratori di Pomigliano non ci saranno più le regole e i diritti scritti sul contratto e validi finora per tutti. Ma in più, oltre a questo, si toglie ai lavoratori e al sindacato il diritto alla difesa contro i soprusi dell’azienda. Questo è un punto di una gravità senza precedenti, mai sottoscritto in nessun accordo. Infatti al punto 15 dell’accordo separato la Fiat scrive che tutte le parti contenute nell’accordo diventano una sorta di nuovo contratto individuale di lavoro e che il lavoratore che viola questo nuovo contratto è passibile di provvedimenti disciplinari fino al licenziamento. In questo modo i lavoratori di Pomigliano dovrebbero perdere la tutela dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e della stessa Costituzione. La Fiom ha detto di no a un accordo che non solo peggiora le condizioni di lavoro, ma che se applicato impedisce qualsiasi possibilità di migliorarle. La Fiom ha dato la disponibilità a trattare e discutere sulle pesanti condizioni di lavoro chieste dalla Fiat, ma non a rinunciare ai diritti personali e indisponibili delle lavoratrici e dei lavoratori. Ora a Pomigliano si dovrebbe scegliere tra il posto di lavoro e i diritti sacrosanti garantiti dalla Costituzione. È una scelta vergognosa che la Fiom respinge. La Fiom non accetta e non accetterà mai di cancellare i diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori. Per questo, comunque vada un referendum che è assolutamente immorale e illegittimo, la Fiom continuerà a dire NO all’accordo e a tutelare in tutte le sedi i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori di Pomigliano. Condividi