CITTA' DI CASTELLO - Comunità Montana Alta Umbria: i sindacati non perdono tempo nel rispondere al presidente Mauro Severini, che ha preso posizione sui giornali del giugno riguardo alle posizioni che gli stessi sindacai avevano espresse. “Ci chiediamo –hanno dichiarato le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Umbria- dove fosse il presidente mentre noi discutevamo le questioni riguardanti l’armonizzazione di alcuni accordi aziendali dei due Enti Montani. Percepiamo carenze nell’assiduità del suo impegno, nell’essere presente ai tavoli negoziali con il sindacato e la Rsu aziendale”.
Il sindacato inoltre sostiene che “i pochi accordi raggiunti sono stati di fatto totalmente stravolti nel contenuto dai dirigenti. A questo punto comprendiamo che anche la Giunta ha dato il proprio assenso. Questo desta forte preoccupazione nel mondo sindacale e dei lavoratori. Vogliamo ricordare a riguardo –hanno esemplificato- che nell’estate scorsa, con atto dirigenziale, sono stati annullati senza colpo ferire accordi aziendali in merito all’organizzazione del lavoro e legati alla produttività cantieristica. Queste scelte hanno penalizzato fortemente i lavoratori che hanno dato da sempre dimostrazione di efficienza e produttività”.
Le preoccupazioni del sindacato sono proiettate sul trasferimento di un modello di gestione del nuovo Ente montano di una parte di esso che ha dimostrato nel tempo le sue carenze e inefficienze. “Questo –hanno spiegato- andrebbe a penalizzare fortemente un territorio come quello dell’Alto Tevere che si è contraddistinto da anni per la sua efficienza e la sua presenza nel territorio nel realizzare una programmazione e progettazione apprezzata anche dalla cittadinanza. Questa politica ha consentito anche in momenti di ristrettezze economiche, in cui le comunità montane versano da anni, di garantire la piena occupazione, andando anche alla stabilizzazione di decine di lavoratori ma soprattutto ha garantito la chiusura di un bilancio positivo all’Ente. Tutto questo grazie all’efficienza, alla professionalità, alla programmazione e al rapporto costruttivo istaurato tra i lavoratori forestali e il personale pubblico addetto alla programmazione”.
I sindacati si interrogano sul fatto che “a fronte dei sacrifici imposti ai lavoratori, in una politica basata sul controllo e sulla razionalizzazione dei costi, la Giunta ha deciso di assumere a tempo pieno un segretario, aggravando ulteriormente i costi della gestione. Questi ultimi, ancora una volta, si andranno a scaricare sulla programmazione e progettazione, penalizzando fortemente i lavoratori”.
In merito alla dotazione organica di cui tratta il Presidente, che riguarda espressamente il personale pubblico, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Umbria notano forti criticità. “Criticità –hanno spiegato- riguardanti doppioni, soprattutto nell’area dirigenziale tecnica. Vorremmo sapere quando si intenderà procedere alla nomina di un unico dirigente in un’ottica di razionalizzazione ed efficienza dello stesso Ente montano”.
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