PERUGIA - L'assessore al lavoro della Provincia di Perugia, Giuliano Granocchia, considera positivo l'accordo stipulato tra le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e la Coop-Centro Italia in merito alle aperture festive degli esercizi commerciali. "Questo accordo -afferma l'assessore- si pone in netta, giusta e chiara controtendenza rispetto alle disposizioni varate nell'ultimo scampolo di legislatura dal Consiglio regionale dell'Umbria, con il solo voto contrario di Rifondazione Comunista e con le quali si e' recepita la direttiva Bolkestein".
"Il protocollo d'intesa sottoscritto tra la Coop e i sindacati -ricorda- restituisce a questa materia una base importante per riproporre la questione dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nel settore del commercio e per riconsiderare la legislazione regionale di settore e offre l'opportunita' di rivedere le stesse disposizioni introdotte in Umbria con il recepimento pedissequo della direttiva europea". "Tali disposizioni, come abbiamo altre volte avuto occasione di sostenere - chiarisce l'assessore- non solo mettono fortemente a repentaglio i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nei grandi centri commerciali ma penalizzano ulteriormente la piccola distribuzione commerciale che nelle nostre citta' garantisce ancora servizi di prossimita' ed una funzione sociale insostituibile".
"Noi -prosegue Giuliano Granocchia- crediamo che sia necessario ripartire da questo atto positivo di disponibilita' da parte di uno dei leader della grande distribuzione in Umbria per recepire le stesse preoccupazioni avanzate da settori importanti della societa' umbra che come noi vedono la possibilita' dei grandi centri commerciali di poter estendere le aperture anche nelle festivita' come un fatto che mina la coesione sociale, le tradizioni e le identita' locali della nostra Regione".
L'assessore Granocchia avanza poi l'invito "a riaprire il confronto politico ed istituzionale sulla direttiva Bolkestein e a riconsiderare la necessita' di introdurre delle normative che possano salvaguardare appieno i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Il rischio grande che si corre, come dimostrano le esperienze di altri Paesi europei dove la direttiva ha avuto gia' modo di dispiegare i suoi effetti piu' nefasti, e' quello di imporre dei modelli di consumo finalizzati al solo profitto, pervasivi ed ingannevoli nella vita dei cittadini umbri, sacrificando la loro qualita' della vita e minando la capacita' della nostra societa' regionale di continuare a distinguersi e a fondarsi su dei modelli solidali di relazione sociale e di liberta' individuale".
L'assessore provinciale si "rende disponibile a riaprire immediatamente questo confronto e a recepire le critiche e le proposte avanzate dai rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori come dalla stessa Conferenza episcopale umbra con la finalita' di sollecitare il legislatore a delle modifiche e delle integrazioni che possano restituire a questa materia la centralita' dei diritti del lavoro e le opportune garanzie di equita'".
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