CITTA' DI CASTELLO - Grave preoccupazione dei lavoratori forestali della Comunità Montana Alta Umbria: questo, quello che è emerso dall’assemblea, fortemente partecipata, che si è tenuta a Città di Castello. In ballo il futuro delle comunità montane a causa dei tagli statali. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil denunciano l’assenza della politica della Giunta dell’Ente montano che ha impoverito le relazioni sindacali e la politica di concertazione che in quel territorio, con le precedenti giunte, ha creato stabilità occupazionale per circa 60 lavoratori. “Questi tagli –hanno spiegato le segreterie regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Umbria- potrebbero compromettere definitivamente il futuro degli enti montani con relative ripercussioni sui livelli occupazionali. A livello regionale si tratta di circa 600 lavoratori forestali, oltre cento addetti in questa realtà. Da ciò –hanno spiegato- si evince che la realtà di questo territorio è tra le più importanti. Ad aggravare la situazione già complessa che desta serie preoccupazioni tra i lavoratori è il comportamento che stanno assumendo i dirigenti dell’Ente montano, in particolare l’atteggiamento di uno dei dirigenti, che crea seri problemi e difficoltà al personale”. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Umbria denunciano la politica dilatoria dei dirigenti. “In merito alla armonizzazione dei vari accordi aziendali delle due Comunità Montane (Alto Tevere Umbro e Alto Chaiscio) –hanno affermato- abbiamo riscontrato un atteggiamento percepito dai lavoratori e dalla parti sindacali come indisponente. Davanti al vuoto lasciato dall’attuale amministrazione dell’Ente montano il gruppo dirigente sta occupando compiti che vanno oltre il suo ruolo all’interno della Comunità montana. Il sindacato e i lavoratori sono stanchi dello stallo della situazione che sta di fatto impoverendo la politica del territorio mettendo in serio rischio anche la programmazione e la progettazione futura. Le inefficienze e le contraddizioni, gli atteggiamenti percepiti come minacciosi ricadono inevitabilmente sui lavoratori e sui responsabili di cantiere. Davanti a tale situazione chiediamo alla Giunta dell’Ente di attivare immediatamente un tavolo di trattativa per affrontare tutte le questioni aperte ricreando un rapporto di concertazione e di dialogo con il sindacato e i lavoratori”. I sindacati di categoria si dicono pronti a forme di mobilitazione se non saranno raggiunti risultati entro e non oltre la prossima settimana. Inoltre, i sindacati chiedono che venga definita quanto prima la pianta organica del personale, individuando la figura di un dirigente che si sappia relazionare in maniera costruttiva con i lavoratori. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Umbria si appellano alle istituzioni regionali affinché sia aperto nell’immediato un tavolo di confronto con le parti sociali per completare la riforma regionale e per dare risposte alle questioni principali dei lavoratori. “I sacrifici –hanno spiegato- sono stati fatti solo dai lavoratori, mentre l’aggravio è ancora causato da doppi incarichi a livello dirigenziale. Questo stato di cose, invece che migliorare l’organizzazione del lavoro la peggiorano”. Condividi