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di Simone Cennamo e Riccardo Fidenzi Si è svolta sabato pomeriggio, nel centro multimediale di Terni, l’assemblea pubblica organizzata da Curva Est e Centro Coordinamento Ternana club. Al centro del dibattito l’indifferenza della città verso la propria squadra di calcio e i rapporti tra la Ternana, le istituzioni e tifosi rossoverdi. Un lungo tavolo con uno striscione eloquente, “a Terni non vi vogliamo”; direttori d’orchestra unicamente i tifosi, giovani e “vecchi”. La platea, che ha riempito la grande sala, era composta da decine e decine di sostenitori delle Fere di tutte le età, alcuni giornalisti e qualche politico. In molti indossavano una t-shirt bianca con su scritto: “ODIO LA “CRICCA” LONGARINI PERCHE’ AMO LA TERNANA”. Ad aprire le danze è stato Tonino Sabatini, meglio conosciuto come “Torello”, storico leader della Curva. Sintetizzeremo al massimo le sue parole, che però vorremmo riportare più o meno fedelmente. “Siamo qui per portare all’attenzione di tutti la gravità di quello che accade da sette anni, e che continua ad accadere, in seno alla Ternana. Vogliamo parlare della desertificazione del Liberati, perché almeno diecimila persone sono sparite di colpo. Ma vogliamo parlare soprattutto degli atteggiamenti di coloro che dovrebbero rappresentare la Ternana”. E così Tonino, con tanto di carte in mano(documenti ufficiali,prove scritte etc..), ha iniziato ad attaccare i dirigenti rossoverdi: “Questi “personaggetti” fanno il bello e cattivo tempo. Sono arrivati qui sette anni fa, proprio in questa sala e oggi vanno in giro con un atteggiamento spocchioso. I documenti che ho qui con me riguardano la denuncia che questi “personaggetti” hanno rifilato al sito www.rossoverdi.com. Hanno chiesto diecimila euro di risarcimento per qualche insulto e minaccia di ragazzi. Hanno anche denunciato il sindaco perché li ha accusati di intimidazioni alla stampa. Così come hanno denunciato Vincenzo Ferone, altro tifoso(causa vinta da quest’ultima con Montemari ritenuto inattendibile). Poi gli stessi “personaggetti” vanno su facebook, social network popolato da milioni di persone, e insultano la città di Terni. Non solo: si presentano alle istituzioni e parlano di mercenari e metastasi all’interno del tifo rossoverde senza fare nomi. Questa è gente che porta in giro per l’Italia il drago della Ternana! Ed è gente che ci ha reso noti sulle pagine dei quotidiani nazionali che ho qui con me. Qualche titolo? “Terni, dove il calcio non ha più regole”. ”Terni, miracolo alla rovescia, viaggio nel calcio scomparso”. “Jimenez: “Tornare alla Ternana mi ha rovinato la vita”. Per non parlare del servizio fatto da La7 sulla barzelletta dei fuori rosa. Anche quest’anno ci hanno umiliato e hanno rovinato una squadra che, casualmente e non per merito loro, stava facendo bene. Ogni anno comprano molti giocatori che vanno regolarmente in tribuna. Chissà come mai? So anche che temporeggiano sulle fatture e che più in generale non fanno il loro dovere nei rapporti con il Comune di Terni. Questa è la società che abbiamo. E allora, cari politici, quando questi soggetti vengono in Comune con fare arrogante per discutere, non glielo permettete! Fatevi rispettare, perché Palazzo Spada è la casa di 110.000 ternani, loro sono ospiti. Fatevi chiedere scusa, voi, perché noi non dobbiamo chiedergli niente se non di andarsene”. Questo il sunto di un monologo intenso e avvolgente, durato più di mezzora. In sala scrosciavano applausi a non finire. A seguire ha parlato un altro tifoso, Ivano, il quale ha chiesto alla platea di risollevare la testa e tornare ad essere tutti uniti per combattere questa dirigenza. Ivano ha anche fatto qualche sortita alla stampa (che troppe volte “dorme”) e ai politici. A ruota, poi, gli interventi di due giovani Ultras, che pur sottolineando di non avere il seguito dei tempi andati, hanno comunque promesso battaglia ad oltranza alla società. I politici sono intervenuti e sono stati più volte invitati ad essere duri con la Ternana e a far rispettare la città ai dirigenti (oltre che la convenzione per l’utilizzo dello stadio). Piccinini, Venturi, Biscetti e Bartolini hanno più o meno promesso maggior rigore, soprattutto sul rispetto delle regole, sottolineando, però, di non poter far niente per mandare via da Terni questa proprietà. La politica ha comunque dichiarato di aver preso atto della situazione e dell’insanabilità della frattura tra Ternana e tifoseria (a molti ha colpito l’assenza del sindaco, a detta di Bartolini affaccendato in altri impegni). L’unico sussulto della platea è avvenuto quando Piccinini ha dichiarato che in Comune c’è anche chi apprezza i conti apposto della Ternana e il regolare mantenimento della categoria senza fallimenti; i tifosi hanno gridato: “Meglio fallire che continuare con questi”. E Tonino, riprendendo la parola, ha aggiunto: “la dignità non ha categoria”, guadagnandosi applausi senza dubbio meritati,che solo chi è vero tifoso può capire. E’ intervenuto anche un altro tifoso, Enrico Maggiolini, che ha voluto chiarire che la tifoseria non vedrebbe assolutamente di buon occhio il passaggio del Parco di Cardeto in mano alla Ternana (come ventilato in questi giorni). Poi è toccato all’altro Enrico, Briotti, sottolineare il suo disappunto verso Via Aleardi ma anche le difficoltà che la stampa incontra quando la controparte è un muro invalicabile e quando il clima intimidatorio frena la penna di chi per mestiere dovrebbe vendere la verità. A concludere Massimo Minciarelli, l’ex addetto stampa del settore giovanile della Ternana, pentitosi di aver collaborato con la dirigenza. Parole durissime le sue: la Ternana “maltratterebbe” i suoi giovani (non investendo) e non punterebbe assolutamente sul settore, serbatoio vitale del calcio. E’ terminata così, quasi allo scoccare delle due ore, un’assemblea organizzata bene e riuscita benissimo. Da parte nostra la speranza di averla raccontata quanto più fedelmente possibile, penalizzati dai soliti obblighi di riassunto. Ora, con l’impegno dei politici a vigilare di più, la tifoseria spera di essere un pochino meno sola. Ma soprattutto punta a ricompattarsi per “fare la guerra” a quello che da sempre viene considerato a tutti gli effetti un nemico. La tifoseria vigilerà, a partire dall’atto di indirizzo che martedì la seconda commissione diramerà:come preannunciato non sarà unitario,in quanto i punti di vista sono diversi,anche se per noi ne esiste uno soltanto. Intanto il tifo è anche goliardia e stasera,dopo le fatiche dell’assemblea, i tifosi si godranno un po’ di relax festeggiando il fallimento dei “cugini” con porchetta e vino. Condividi