ROMA - “Il nuovo testo base sul governo delle attività cliniche approvato il 25 febbraio 2010 dalla Commissione Affari Sociali della Camera, presenta luci e ombre e anche mancanze.” A dichiararlo è Rodolfo Vincenti, presidente dell'Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), in seguito al ritorno di oggi del ddl alla Commissione affari sociali della Camera, dopo che la maggioranza è stata battuta due volte in aula.
Vincenti, tra le note positive del testo, annovera “il riconoscimento del Collegio di direzione, come organo aziendale, e la centralità del Dipartimento, i più adeguati criteri per la scelta dei direttori generali e il divieto di utilizzare impropriamente l'art. 15 septies per ricoprire gli incarichi dirigenziali senza concorso.” Purtroppo l’obiettivo dichiarato di migliorare la qualità del servizio pubblico valorizzando la professionalità, secondo il presidente dei chirurghi ospedalieri “è stato in parte disatteso.”
“La scelta dei direttori di struttura complessa rimane ancora nelle mani dei direttori generali, nominati comunque dalla politica – attacca Vincenti - La commissione tecnica d’esame, infatti, sulla base delle valutazioni effettuate, presenta al direttore generale una terna di candidati (di “pari”), all’interno della quale il direttore generale nomina il vincitore. Purtroppo questa terna non viene individuata come graduatoria, in tal modo sarà molto semplice per la direzione esprimere un parere di scelta.”
Il presidente dell'Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani, dunque, si chiede: “Perché non prevedere una vera graduatoria di merito? Lasciando sì il diritto di scelta, ma vincolando il direttore a motivazioni congrue, nell’ipotesi che il prescelto non sia il primo della graduatoria. Così come elaborato -avverte Vincenti - il ddl contraddice le recenti dichiarazioni del relatore On. Domenico Di Virgilio: la legge migliora l’efficienza del sistema premiando la meritocrazie. I cittadini sapranno che i primari saranno scelti per le loro qualità e non dalla politica.”
E aggiunge: “Non vorremo essere presi in giro così spudoratamente. Si poteva fare molto di più.”
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