TERNI - Domani, venerdì 11, alle ore 10,30, presso la sala del consiglio provinciale si terrà una conferenza stampa indetta dal Coordinamento lavoratori del PRC – PDCI di Terni per proporre una legge congiunta contro le delocalizzazioni e chiedere un intervento straordinario per il rilancio dell’industria ternana.
"Nonostante le facili rassicurazioni offerte dal governo sulla crisi - si legge in una nota -, nel 2010 la situazione economica del nostro territorio e più in generale del nostro paese rimane estremamente grave. Quelle che sul piano nazionale passano per essere piccole crisi senza importanza determinano in realtà l’acuirsi della crisi sociale".
A fronte di una crescita esponenziale della cassa integrazione e della svendita del patrimonio industriale italiano - si fa notare -, il governo continua a non muoversi, scegliendo di fatto di essere forte con i deboli e debole con i forti. Il caso della Basell è paradigmatico: a tre mesi dall’inizio della vertenza il governo non è riuscito nemmeno a riportare l’azienda al tavolo della trattativa per discutere le ipotesi alternative alla chiusura presentate nel corso delle ultime settimane. Un governo che rinuncia ad esercitare il proprio potere sovrano per garantire invece il potere delle aziende di fare quello che vogliono è un governo nemico dei lavoratori.
"Riteniamo inaccettabile - continua la nota - che si imponga ad un territorio danneggiato pesantemente dai processi di delocalizzazione la chiusura di un polo produttivo per ragioni di carattere esclusivamente economico; occorre invece subordinare la libertà d’impresa all’utilità sociale della stessa, ripristinando quel primato della politica sull’economia che solo può garantire efficacemente l’interesse collettivo".
La situazione complessiva dell’industria ternana non ammette più ritardi. È necessario un intervento straordinario per la sua tutela che ne riconosca il ruolo strategico e che raccordi durevolmente gli interventi delle istituzioni pubbliche e l’imprenditorialità privata in un progetto comune di rilancio del territorio.
Si tratta di predisporre un progetto di intervento organico che, a partire dagli obiettivi tecnologico-produttivi individuati di comune accordo, favorisca lo sviluppo delle specifiche tipologie di prodotti e servizi ad alto contenuto di innovazione presenti nel territorio, al fine di realizzare finalmente un’adeguata valorizzazione delle produzioni e un valido raccordo fra formazione e lavoro.
Oltre a questo è necessario, a tutti i livelli, contrastare sin da ora le delocalizzazioni e le dismissioni delle produzioni, che rappresentano ad oggi il maggiore fattore di ricattabilità per i lavoratori. Attualmente, nonostante un ampio dibattito su queste problematiche anche a livello europeo, non esiste in Italia alcuno strumento utile a prevenire o evitare concretamente i rischi di delocalizzazione delle imprese. Gli unici strumenti fin qui utilizzati sono stati puramente di carattere “difensivo”, ossia sempre scaturiti in ambito di una mediazione al ribasso, che ha relegato la politica ai margini.
Preso atto quindi che le scelte neoliberiste sono socialmente perdenti e che la “svendita” dei diritti acquisiti dai lavoratori non risolve i problemi dovuti alla crescente disoccupazione e risulta inefficace allo sviluppo economico, si rende indispensabile un’azione che vada a colmare i vuoti istituzionali esistenti e che renda le istituzioni pubbliche capaci di dare risposte tramite interventi concreti.
"Chiediamo quindi alle amministrazioni locali di tutti i livelli - conclude la nota - di impegnarsi nel denunciare l’inefficacia del governo nel far fronte alla crisi dell’industria ternana e di sostenere tramite appositi interventi la tutela dei livelli occupazionali e il mantenimento degli insediamenti produttivi nel nostro territorio. Un primo strumento per produrre un’inversione di tendenza è, per noi, una legge che vincoli l’erogazione dei contributi pubblici alla permanenza delle aziende nella regione.
A tal proposito il Coordinamento dei Lavoratori della Federazione presenterà a breve una proposta di legge volta a contrastare le delocalizzazioni, che sarà accompagnata da una petizione popolare di sostegno.
La legge ha lo scopo di disciplinare le procedure per il riconoscimento, e la quantificazione, dei contributi e finanziamenti pubblici alle imprese presenti sul territorio, definendo, oltre alla progressività degli stessi in conformità a criteri che tengano conto dell’agire “sociale”, meccanismi utili a contrastare il fenomeno delle delocalizzazioni produttive incentivando, al contempo, forme di autoimprenditorialità collettiva, strumento utile per la difesa dell’occupazione e per la continuità produttiva di realtà altrimenti destinate alla chiusura. La legge prevede inoltre la definizione di criteri qualitativi in merito alle forme di assunzione e di stabilizzazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di sicurezza e di ecosostenibilità delle produzioni.
Invitiamo i lavoratori e la cittadinanza tutta a discutere tale proposta ed a sostenerla, al fine di trasformarla in un primo passo verso un nuovo modello di governo del territorio".
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