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di Riccardo Fidenzi e Simone Cennamo Mentre il primo vero sole del 2010 arroventa Terni, mentre l’estate rossoverde avanza silenziosa, mentre molti giocatori sono in scadenza di contratto e mentre i giornali tirano i nomi sul prossimo allenatore, una notizia che riguarda Via Aleardi, concreta, arriva a rompere il silenzio. Ma non è né l’annuncio di qualcosa che riguardi le sorti della Ternana (quella che va in campo) né una notizia positiva. La commissione disciplinare ha infatti sanzionato la società (20.000 euro per responsabilità diretta), e alcuni dirigenti succedutisi, a causa di una plusvalenza fittizia che sfiora i 600.000 euro. Il provvedimento riguarda, nello specifico, Agarini, Lombardo, Ferramosca e Dominicis. Riportiamo uno stralcio del comunicato redatto dalla Figc: “Per quanto attiene la Società Ternana ed i suoi dirigenti i fatti così come precisati e ridotti in dibattimento dalla Procura appaiono provati. L’abnorme valutazione dei diritti ha consentito alla Ternana di iscrivere nel Bilancio al 30 giugno 2004 una plusvalenza fittizia di € 587.000 (Euro cinquecentottantasettemila/00). Inoltre la Ternana, nel bilancio chiuso al 30 giugno 2003 e nella situazione patrimoniale al 31 marzo 2004 ha omesso di svalutare la posta attiva relativa ai diritti Calaiò e Marzocchi (posta risultante da contrattazioni incrociate finalizzate alla costituzione di plusvalenze e valori attivi immateriali fittizi) ed ha proceduto all’ammortamento dei medesimi diritti pur in presenza di ulteriori palesi indicatori dell’esistenza di perdite durevoli di valore rilevabili alla data di redazione dei predetti documenti contabili. Infatti il valore d’uso del diritto era inferiore al valore massimo di mercato in virtù dell’inesistenza di flussi di cassa attesi atti a coprire almeno le quote di ammortamento del diritto. Tale condotta ha ulteriormente avuto l’effetto di comunicare alla Co.Vi.So.C dati non veridici. La Ternana ha infine omesso di svalutare il diritto Cibocchi, riacquistato l’11 luglio 2003, nel bilancio al 30 giugno 2004 e nei successivi fino al 30 giugno 2008 nonché nelle situazioni infrannuali trasmesse alla Co.Vi.So.C per l’iscrizione ai Campionati, riducendo così le effettive perdite di ogni esercizio. Tali violazioni regolamentari sono ascrivibili ai diversi amministratori che si sono succeduti nel tempo alla guida della Ternana. Si precisa che, a differenza dei deferiti Agarini, Ferramosca e Dominicis, al deferito Lombardo Giovanni, già Amministratore delegato della Ternana, è stata contestata unicamente la violazione dell’art. 1 comma 1 del C.G.S.” Un’altra macchia, dunque, va a sporcare le già malconce (ma gloriose) maglie rossoverdi. Ultimamente, però, ci siamo abituati. Tornano in mente la causa persa a novembre 2006 per il caso di Dayo Oshadogan, quando il Collegio arbitrale condannò la Ternana (90.000 euro); l’ammenda di 50.000 euro giunta a gennaio 2008 per numerosi calciatori precedentemente messi fuori rosa; la condanna al pagamento di 83.000, risalente al maggio 2008, per decisione della Commissione vertenze economiche (mancato riconoscimento a Cecina e Altamura) e il “malinteso” con Danotti per un procedimento disciplinare pendente (Ternana ritenuta colpevole). Forse ci siamo scordati qualcosa, ma il sunto è che ultimamente (e neanche tanto ultimamente), in ambito rossoverde, non ne va dritta una. Ed anche queste sanzioni (non si tratta più di un singolo errore) inducono a riflettere. La Ternana spende. Su tutti i fronti. Senza ottenere risultati. Ma, evidentemente, a qualcuno deve andar bene così. Condividi