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CITTA' DI CASTELLO - “La solidarietà è controcorrente? L’impegno per gli altri in un mondo che cambia”. E’ stato molto partecipato l’incontro pubblico – e il successivo dibattuto – con don Tonio Dell’Olio promosso dall’associazione di volontariato “Altotevere senza frontiere” domenica 6 giugno presso l’Auditorium Sant’Antonio di Città di Castello. Responsabile del settore internazionale di “Libera” (l’associazione contro le mafie fondata da don Ciotti), Dell’Olio è anche direttore della rivista “Caposud”. E’ stato inoltre collaboratore di don Tonino Bello e cappellano del carcere di massima sicurezza di Trani. “La solidarietà è controcorrente – ha affermato don Tonio Dell’Olio – perché fuori dai modelli proposti e dall’agenda politica. A meno che non parliamo della solidarietà “degli SMS”, quella con cui doniamo due euro, poi utilizzati anche per buone cause, ma senza essere coinvolti, solo per liberarci la coscienza e, in definitiva, consolidando il modello individualista dominante. La vera solidarietà invece – ha proseguito – sa condividere e sa interrogarsi sul perché dei problemi”. Fa esempi molto concreti, come quello dell’immigrazione. E’ indicativo che il tema venga affrontato solo come una questione della nostra economia e della nostra sicurezza. Perché invece non andiamo a vedere le cause per cui questi poveri si spostano? Cita poi l’esempio di don Tonino Bello, che aprì il palazzo vescovile a sette famiglie che erano state sfrattate. “Don Tonino però non si fermò – racconta Dell’Olio – ad una scelta personale, ma volle farne una questione “politica”: decise infatti di effettuare un censimento di tutte le case inutilizzate della diocesi perché potessero essere messe a disposizione di chi aveva bisogno, ed invitò il sindaco a fare lo stesso nel Comune”. La solidarietà è controcorrente quando si pone temi scomodi di cui nessuno vuole sentire parlare, come la criminalità. Città di Castello e l’Umbria non sono certo sede di organizzazioni mafiose di lunga tradizione come nelle regioni meridionali, ma non ne sono esenti: droga, prostituzione sono sotto gli occhi di tutti ed in crescita. Infine il tema dell’informazione: come possiamo noi parlare di poveri, di sud del mondo, se raccontiamo sempre con il nostro linguaggio e dal nostro punto di vista, anziché guardare la realtà “con l’occhio del povero”, come diceva don Tonino Bello? Una solidarietà controcorrente ed intelligente, dunque, non può tacere ma deve essere capace di porsi tutti questi problemi. Condividi