ROMA - Una fine d'anno scolastico molto calda per la scuola italiana. E non certo dal punto di vista climatico. Mentre per gli studenti e' cominciato il conto alla rovescia per l'ultima campanella (questa e' l'ultima settimana di lezioni), i sindacati del settore sono, infatti, in piena fibrillazione. Ai tagli di risorse e personale gia' lamentati da mesi, si aggiungono ora gli interventi previsti nella manovra economica che, nonostante le rassicurazioni del Premier e del ministro Gelmini (''non tocchiamo scuola, sanita' e pensioni''), avranno pesanti conseguenze sugli stipendi del personale scolastico.
I sindacati hanno organizzato un nutrito pacchetto di proteste, muovendosi, tuttavia, in ordine sparso. Cobas, Cub e movimenti dei precari hanno deciso lo sciopero degli scrutini a scacchiera. L'avvio oggi (e si proseguirà domani) in Emilia-Romagna, Calabria e provincia di Trento. Il 10-11 giugno tocchera' a Marche, Puglia e Veneto; l'11-12 giugno a Sardegna e Umbria; il 14-15 giugno blocco degli scrutini in Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d'Aosta, Friuli VeneziaGiulia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e Provincia di Bolzano. Gli scioperi saranno accompagnati da manifestazioni davanti al Ministero della Pubblica istruzione (il 14 giugno) e agli Uffici scolastici provinciali e regionali.
Sabato prossimo, 12 giugno, la Cgil sara' in piazza a Roma con i segretari generali della Funzione pubblica e della Flc. E il sindacato di corso d'Italia ha pure in cantiere uno sciopero nazionale per la fine di giugno. La settimana prossima, il 15 giugno, e' in calendario una manifestazione indetta da Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals. A loro potrebbe unirsi anche la Gilda che sta pure pensando a un programma di mobilitazione che durera' per tutto il prossimo anno scolastico.
L'obiettivo, condiviso da tutti, e' quello di riuscire a strappare qualche significativa correzione della manovra in fase di conversione in legge.
Per quanto riguarda il blocco degli scrutini, come abbiamo detto si è dato il via oggi (e proseguira' domani) in Emilia-Romagna (con la Calabria e la provincia di Trento): questa mattina i lavoratori dei Cobas e del Coordinamento precari in sciopero hanno occupato a Bologna la Torre degli Asinelli, calando un grande striscione 'No ai tagli'. La Torre e' rimasta occupata fino all'intervento della polizia. Gia' dalle prime ore, in Emilia si profila una massiccia adesione allo sciopero: sono ben oltre 500 i docenti di Bologna e provincia che lo sosterranno, bloccando un numero anche maggiore di classi; nelle superiori 15 scuole su 32 sciopereranno con adesioni altissime, in 10 sara' sciopero totale. Significativa adesione allo sciopero anche da parte degli ATA e dei docenti della scuola dell'infanzia.
Oltre 500 sostenitori si sono costituiti in Comitati di scuola con una Cassa di Solidarieta' allo scopo di suddividere la trattenuta per lo sciopero. Secondo il calendario lo sciopero proseguira' il 10-11 giugno nelle Marche, Puglia e Veneto; l'11-12 giugno in Sardegna e Umbria; il 14-15 giugno in Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d'Aosta, Friuli VeneziaGiulia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia e la Provincia di Bolzano. Gli scioperi saranno accompagnati da manifestazioni davanti al ministero della Pubblica istruzione a Roma (il 14 giugno ore 10) e agli uffici scolastici provinciali e regionali.
Lo sciopero, ricorda Piero Bernocchi portavoce nazionale Cobas, e' convocato per la cancellazione dei 41 mila tagli di posti di lavoro nella scuola e della Finanziaria-massacro, contro il blocco per tre anni dei contratti, il furto delle liquidazioni e l'allungamento dell'eta' pensionabile; per la restituzione degli scatti di anzianita' e per l'assunzione a tempo indeterminato dei precari/e; per massicci investimenti nella scuola pubblica che consentano il funzionamento regolare degli istituti; per l'annullamento della 'riforma' delle superiori; per la restituzione a tutti/e dei diritti sindacali a partire dal diritto di assemblea. Bernocchi inoltre ricorda che: gli scioperi anche durante gli scrutini sono permessi dalla legge 146 fino a due giorni (esclusi quelli delle classi 'terminali'); e' illegale svolgere scrutini prima della fine dell'anno scolastico - e i Cobas denunceranno i capi di istituto che lo facessero - cosi' come spostare i calendari degli scrutini per evitare lo sciopero; i docenti in sciopero non possono essere sostituiti.
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