Manovra, occorre uscire dalla confusione/ Fp Cgil Umbria: Cisl e Uil chiariscano se sono a favore o contro

Fp Cgil Umbria Vanda Scarpelli In questi giorni sono apparse sui giornali locali dichiarazioni da parte di Cisl e Uil sull'indizione di stati di agitazione e di scioperi virtuali contro la manovra economica del governo. Eppure le dichiarazioni di Bonanni e di Angeletti non appaiono andare nella stessa direzione e anche il Ministro Sacconi, ministro del Welfare, plaude a Cisl e Uil per aver dato il loro consenso alla manovra e ampia disponibilità. E' necessario fare un po' di chiarezza e uscire dalla confusione, anche per far comprendere meglio le questioni ai lavoratori: - Cisl e Uil sono d'accordo o sono contro il blocco dei contratti pubblici fino al 2013? Sono d'accordo o contro la previsione che i salari accessori non potranno per 4 anni superare quelli del 2009? - Sono d'accordo o sono contro il rinvio dei pensionamenti di un anno e la rateizzazione del tfr? E cosa pensano dell'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, del blocco del turn over, dell'ulteriore taglio delle dotazioni organiche, del licenziamento del 50% del personale a tempo determinato, dei tagli ad enti locali e sanità? Se si è davvero convinti che questa manovra vada cambiata, allora è necessario da subito uscire dalle logiche di appartenenza e superare le differenze per mettere in atto una vera mobilitazione unitaria, che parli di tutela del lavoro, di tutela delle pensioni e che dica al governo in maniera chiara e senza equivoci che questa manovra va radicalmente modificata, che questa crisi determinata dalla grande finanza e dai banchieri non può continuare ad essere pagata dai lavoratori. Sabato 12 giugno a Roma si svolgerà una grande manifestazione, indetta dalla Cgil proprio per contrastare questa scellerata manovra del Governo. Saremo in tanti a manifestare e sarebbe una vittoria del mondo del lavoro e dei lavoratori se ci fossero tante bandiere diverse tra loro, ma unite da una stessa volontà, quella di modificare radicalmente questa manovra, che ancora una volta pesa solo ed esclusivamente sulle spalle dei lavoratori.