PERUGIA - La segreteria regionale e quelle provinciali della UIL SCUOLA di Perugia e Terni proclamano una forte mobilitazione contro la manovra economica governativa. La manovra contiene misure particolarmente inique con un doppio intervento che si accanisce su insegnanti e personale della scuola: blocco dei contratti e degli aumenti per anzianità previsti dall’attuale contratto. Un intervento che dispiega effetti oltre il triennio con conseguenze anche sul futuro calcolo della pensione.
In Umbria, tra il 2010 e il 2011, andranno persi circa 400 posti di lavoro tra insegnanti e personale ATA. La UIL SCUOLA esprime una forte preoccupazione per il clima che si determina in un momento particolarmente delicato in cui gli insegnanti sono impegnati negli scrutini di fine anno scolastico e negli esami di Stato. “L'intervento sulle retribuzioni del personale della scuola – affermano il segretario regionale della UIL SCUOLA Giancarlo Cerafischi e i segretari per il Perugino, Franco Gagliardoni, e il Ternano, Lucia Marinelli - risulta essere, nel suo insieme, superiore a quello previsto per i manager di Stato. Le risorse vanno trovate intervenendo in modo sempre più massiccio sui tanti sprechi e privilegi che ci sono nella spesa pubblica e nei costi della politica e nell'enorme evasione fiscale che rappresenta la prima emergenza nazionale”.
Per queste ragioni la UIL SCUOLA lancia una forte mobilitazione dei lavoratori: “E' importante mettere in campo una forte iniziativa congiunta del sindacalismo scolastico, che possa incidere anche in seguito, in sede di dibattito parlamentare”. Le misure del Governo – sostengono i responsabili regionali del sindacato - non si limitano all’emergenza, ma dispiegano i loro effetti oltre il triennio con un effetto domino che diverrà permanente.
Nel dettaglio, è ritenuto iniquo il fatto che, mentre per tutte le alte qualifiche con retribuzioni ben più elevate il testo prevede il recupero e la validità ai fini pensionistici, per il personale della scuola questa previsione non c’è. Secondo le elaborazioni effettuate dall'Ufficio Studi UIL SCUOLA, allo stato delle cose un collaboratore scolastico perde 1.136 euro lordi l’anno (pari al 6,60%), un insegnante di scuola elementare perde 2.500 euro lordi l’anno (pari al 9,96%), un insegnante di secondaria di primo grado perde 2.800 euro lordi l’anno (pari al 9,15%), un insegnante di secondaria di secondo grado perde oltre 3 mila euro lordi l’anno (- 10,76%).
“Di fatto – sostengono Cerafischi, Gagliardoni e Marinelli - quello che dovrebbe essere considerato un settore strategico, sul quale puntare per dare forza alla ripresa e al rilancio della nostra economia, appare come un settore dal quale sottrarre soldi certi. Per questo motivo prenderemo parte alla manifestazione nazionale unitaria che si svolgerà a Roma il prossimo 15 giugno”.
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