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Di Simone Cennamo e Riccardo Fidenzi Ore 9, la seconda commissione del consiglio comunale di Terni incontra la Ternana calcio, precedentemente convocata dalla commissione stessa a seguito dell’interrogazione proposta da Leo Venturi, nella quale si esortava la giunta a richiedere chiarimenti in merito al rapporto tra la società di Via Aleardi e la città ed in merito al rispetto della convenzione stipulata nell’Agosto del 2008. All’incontro non si presenta l’amministratore unico Dominicis, bensì Simone Montemari ovvero un semplice dipendente senza alcun potere di firma, il quale ha preso la parola attraverso la lettura di una relazione scritta. L'interrogazione proposta da Venturi era molto chiara in merito alle richieste nei confronti della Ternana: raggiunto telefonicamente, il consigliere ha espresso il suo più totale disappunto per come l’incontro si è svolto: “abbiamo richiesto fortemente questo incontro perché oramai è palese come questa squadra non è più patrimonio dei propri cittadini. Il comune dovrebbe avere coraggio nel richiedere con forza un cambio di rotta,sia nei rapporti con il territorio, sia nell’adempimento degli obblighi contrattuali insiti nella Convenzione, ed invece è corresponsabile, insieme alla Ternana stessa, di questa situazione di paradossale incertezza”. Incertezza è un termine che forse non rende l’idea della situazione di totale confusione che regna intorno a tale contratto: secondo un documento ufficiale del comune, la Ternana deve alle istituzioni la bellezza di 500.000 Euro più Iva dal momento della stipula della convenzione stessa,somme mai versate dunque nelle casse di Palazzo Spada. La società Ternana Calcio,dal canto suo, dichiara di aver invece svolto lavori per un ammontare complessivo di circa 900.000 Euro: il paradosso risiede nel fatto che dal termine di tali lavori, risalente al settembre 2008, nessun documento ufficiale che provi l’esattezza e la veridicità di tali adempimenti è stato consegnato al Comune. Non è dato dunque sapere,ai cittadini, chi è in debito, chi in credito e per cosa. Ora è ovvio lo sgomento dei tifosi e dei ternani tutti, i quali non hanno una minima prova in merito a tali questioni. L’assessore allo sport Bartolini invece è apparso assai tranquillo,dichiarando che gli amministratori sono al lavoro e che presto tutto verrà messo “nero su bianco”: nel pomeriggio ha inoltre pubblicato un comunicato nel quale si compiace dei risultati di tale meeting, dichiarando :” la Ternana calcio si sta impegnando nei diversi incontri avuti con questo assessorato e con le direzioni comunali competenti, così come dichiarato in commissione, a fornire tutta la documentazione necessaria, in parte già acquisita dall’Amministrazione Comunale, per valutare i lavori effettuati al Libero Liberati. La Ternana, inoltre, ha invitato la commissione consiliare e le istituzioni a proporre iniziative e progetti tesi ad rafforzare il legame tra la squadra e la città di Terni. Si tratta di una disponibilità da valutare attentamente in quanto il legame tra Terni e la sua passione calcistica è uno degli elementi identitari di questa città”. Quando verranno presentate tali documentazioni,non ci è concesso però di sapere: per quanto riguarda il rafforzamento del legame tra città e dirigenza, preferiamo sorvolare in quanto crediamo sia abbastanza ovvio come nessuno o quasi, da parte della tifoseria, è minimamente interessato ad avere rapporti con la dirigenza stessa. Disappunto da parte di Venturi e di Biscetti anche sul tono della discussione improntata da Montemari: Venturi: ”questo incontro poteva essere un punto di partenza per cercare di dare delle spiegazioni alla città e per tentare la quasi impossibile via della riconciliazione ed invece il discorso di Simone Montemari ha avuto un retrogusto rancoroso, condito da un atteggiamento chiuso “. Si perché nella sua introduzione Montemari ha parlato di un clima di tensione, riferendosi alla protesta messa in atto da alcuni tifosi, i quali hanno lanciato un paio di fumogeni all’interno della palestra del Liberati, definendo questi come dei mercenari, metastasi del tifo. Non appena pronunciate tali parole, Venturi prima e Biscetti poi hanno chiesto spiegazioni in merito al termine mercenari utilizzato dal dirigente,il quale si è affannosamente corretto dicendo di riferirsi esclusivamente a coloro che hanno inscenato tale protesta,tra l’altro da Montemari stesso estremamente enfatizzata nel racconto quasi melodrammatico. Raggiunto successivamente un rappresentante della tifoseria appena informato del contenuto dell’incontro, ha dichiarato: "Essendo perfettamente consapevole dei ruoli, dico soltanto che le istituzioni devono essere al servizio, a tutela e a rappresentanza dei cittadini e per quanto riguarda la Ternana non ci sentiamo affatto tutelati né tantomeno rappresentati. A Simone Montemari dico di pensare alle denunce, a Face-boke, alle guerre intestine, ai buttafuori, agli allenatori dal terrazzo, alle umiliazioni, al deserto del Liberati, alle decine di calciatori in tribuna, ecc.. Dica al soldo di chi sarebbero questi fantomatici mercenari e faccia l’impiegato, porti le documentazioni, invece di cimentarsi continuamente in spocchiose e puerili provocazioni". Condividi