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VENEZIA - Saranno le Regioni ''speciali'' del Nord - Valle d'Aosta, Trentino A.A. e Friuli V.G. - a pagare il prezzo piu' salato della manovra correttiva del Governo: 290 pro capite, seguite dai 221 delle regioni ''ordinarie'' del Sud, che sono ben distanti dai soli 121 euro di media in meno per gli abitanti delle Regioni autonome del Mezzogiorno, cioe' Sicilia e Sardegna. La stima del costo della manovra sul territorio lo ha fatto l'Ufficio Studi della Cgia. Le Regioni italiane, secondo gli artigiani mestrini, subiranno nel biennio 2011-2012 tagli per circa 10 mld di euro. Le regioni a statuto speciale del Settentrione, come detto, pagheranno il costo piu' caro della correzione dei conti pubblici: Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, saranno gravate per ciascun abitante da un taglio di 290 euro. Ma queste, ricorda la Cgia, sono le realta' piu' ricche d'Italia e, grazie all'autonomia impositiva e ai forti trasferimenti statali, dovrebbero risentire meno di altre dell'impatto di questa manovra. Quanto alle regioni a statuto ordinario, quelle del centro (Toscana, Marche, Umbria e Lazio), subiranno tagli per 194 euro pro capite, quelle del Nord (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto ed Emilia R.) per 129 euro a testa. Nelle Regioni ordinarie del Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria), l'impatto economico si attestera' sui 211 euro pro capite, mentre nelle realta' meridionali a statuto speciale (Sicilia e Sardegna) il costo per cittadino sara' solo di 121 euro. Condividi