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PERUGIA - Oggi, 27 maggio, presso la Confindustria di Perugia si è tenuto l’incontro fra le organizzazioni sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, l’esecutivo della Rsu Perugina e Nestlè, rappresentata dai dirigenti Gianluigi Toia, Mirko Pisano e Roberto Manetta. L’incontro ha portato, dopo vari step interlocutori, a 15 passaggi da contratto part-time a contratto full-time e a 30 assunzioni con contratto part-time a tempo indeterminato di altrettanti lavoratori stagionali che avevano prestato attività lavorativa presso la Perugina nel corso di questi ultimi sette anni. Per Sara Palazzoli, segretario generale della Flai, l’importanza dell’accordo sta innanzitutto “nel miglioramento delle condizioni economiche per tutti i lavoratori coinvolti, ma soprattutto nell’aver stabilizzato, e quindi tolto dallo stato di precarietà, quei 30 stagionali che per alcuni anni, pur contribuendo alle sorti della fabbrica, erano relegati in una condizione di incertezza, con il rischio concreto di non essere richiamati a lavorare”. Per Palazzoli, oggi più che mai questo risultato, specie se inserito nel contesto socio-economico di crisi e di difficoltà in cui versa anche la nostra regione, acquista ulteriore importanza in quanto rappresenta un punto di avanzamento per i lavoratori e per l’intero territorio perugino”. Secondo Michele Greco, coordinatore Rsu Perugina, la stabilizzazione di questi lavoratori, “fa ben sperare e comunque dà il segno di un impianto di relazioni industriali valido, proficuo e costruttivo, che tenta di tracciare un percorso fatto di prospettive reali per le aspettative legittime di tutti i lavoratori della nostra azienda, in funzione del loro contributo e del loro impegno”. Mirco Mezzasoma, delegato Fai Cisl, sottolinea l’importanza dell'impegno preso dall’azienda, impegno che “traduce in concreto quel principio di turn-over che rappresenta a nostro avviso uno strumento di opportunità e ringiovanimento della fabbrica, contemperato dall’obiettivo di salvaguardia e tutela per tutti i lavoratori coinvolti in questo processo”. La trattativa è stata lunga e segnata anche dalla situazione di crisi in cui versa l’economia del nostro paese – aggiunge infine Daniele Marcaccioli della Uila-Uil – un difficoltà di cui abbiamo preso atto durante il percorso, ma che in ogni caso non può essere una scappatoia per le aziende, usata per rinunciare ad esercitare il loro ruolo di responsabilità sociale verso il territorio”. Condividi